Per il secondo anno consecutivo la bandiera nera spetta alla Cina, con 47 membri dei media dietro le sbarre, seguita dalla Turchia con 37. In Egitto invece i giornalisti incarcerati sono 27, e 24 in Arabia Saudita. Quindici sono in prigione in Iran, dove il 12 dicembre e' stato giustiziato Ruhollah Zam dopo aver affrontato 17 capi di imputazione tra cui spionaggio e diffusione di notizie false all'estero. Nel dossier si afferma che l'incarcerazione dei membri dei media è aumentata quest'anno "quando i governi hanno represso la copertura del coronavirus o hanno cercato di sopprimere le notizie sui disordini politici".
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, si e' definito "sgomento" per i risultati del rapporto. In una nota, il leader del Palazzo di Vetro "ha invitato nuovamente i governi a rilasciare immediatamente i giornalisti detenuti solo per aver esercitato la loro professione", ribadendo "le sue precedenti richieste di sforzi concertati per contrastare la diffusa impunità per tali crimini". "Nella nostra vita quotidiana - ha aggiunto - i giornalisti e gli operatori dei media sono fondamentali nell'aiutarci a prendere decisioni informate.
Mentre il mondo combatte la pandemia di Covid-19 quelle decisioni sono ancora più cruciali e possono fare la differenza tra la vita e la morte".(ANSAmed).