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Egitto: Amnesty, condizioni disumane per detenuti politici

Cure negate e altre 'torture' per punire il dissenso

26 gennaio, 14:43

(ANSAmed) - IL CAIRO, 26 GEN - Nelle carceri egiziane detenuti politici e altri oppositori sono sottoposti a "condizioni disumane" e "viene loro deliberatamente negata l'assistenza sanitaria per punire il dissenso" con trattamenti che rappresentano una "tortura". Lo sostiene Amnesty International nella sintesi di un recente rapporto sottolineando che "l'insensibilità" delle autorità penitenziare "ha contribuito a decessi in custodia e a danni irreparabili per la salute dei detenuti".

Nel dossier pubblicato in occasione del decimo anniversario dell'inizio della Primavera araba egiziana (25 gennaio) vengono documentate le esperienze di 67 persone detenute in tre carceri femminili e 13 maschili in sette governatorati egiziani. Dieci di loro sono morti in prigione e due poco dopo il rilascio nel 2019 e 2020, sintetizza il sito dell'organizzazione per la difesa dei diritti umani. Il direttore di Amnesty per il Medio oriente e il Nordafrica, Philip Luther, sostiene che sia provato che le autorità penitenziarie "prendono di mira alcuni detenuti per punirli a causa di quella che considerano un'opposizione o una critica al governo".

Tali rappresaglie, precisa Amnesty International nella sintesi del rapporto dal titolo "Che me ne importa se muori?", includono l'isolamento per 22-23 ore a tempo indeterminato. C'è anche il rifiuto sia di visite di familiari fino a quattro anni, sia dell'invio di pacchi con alimenti e altri generi di conforto. Nelle infermerie i dottori danno solo analgesici a prescindere dai sintomi e due ex-detenute hanno denunciato di aver subito molestie e abusi sessuali. Un 69enne ex-candidato presidenziale, Abdelmoniem Aboulfotoh, è in isolamento dal febbraio 2018 e soffre di diabete, pressione alta e ingrossamento della prostata ma gli viene negato un trattamento medico fuori dal penitenziario, denuncia ancora Amnesty.

L'ong stima che "centinaia" di detenuti siano morti in carcere dal 2013 ma le autorità si rifiutano di fornire cifre e condurre "inchieste indipendenti". Circa il sovraffollamento, Amnesty accredita stime secondo le quali nelle carceri egiziane ci sarebbero 114 mila detenuti, quindi più del doppio della capacità di 55 mila dichiarata dal presidente Abdel Fattah al-Sisi nel dicembre scorso. Nelle 16 strutture prese in esame dal dossier, si presume che i detenuti abbiano a disposizione 1,1 metri quadrati di pavimento a fronte degli almeno 3,4 m2 raccomandati dagli esperti. In queste condizioni il rispetto delle misure di sicurezza anti-covid è "impossibile" e le autorità carcerarie hanno mancato di distribuire con regolarità disinfettanti e di isolare i sospetti contagiati, denuncia Amnesty. (ANSAmed).

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