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Regeni: testimone,agenti egiziani manomisero telefono Giulio

Lo riferisce al Guardian. Vide il ricercatore in commissariato

28 gennaio, 14:39

(ANSAmed) - LONDRA, 28 GEN - Il telefonino di Giulio Regeni sarebbe stato manomesso dai funzionari della sicurezza egiziani accusati di aver arrestato il ricercatore italiano al Cairo prima del ritrovamento del suo cadavere. E' il sospetto riferito al britannico Guardian da un testimone, di cui il giornale non rivela l'identità, che afferma anche di aver assistito all'arresto del dottorando a Cambridge e di averlo visto all'interno di una stazione di polizia nella capitale egiziana.

L'uomo, secondo quanto riferisce il giornale, è considerato credibile dagli inquirenti italiani che stanno cercando di far luce sulla vicenda. Nella sua ricostruzione sostiene che gli agenti della sicurezza si comportavano come se fossero al di sopra della legge. "Quelle persone che hanno preso Giulio erano diverse", ha detto per distinguerli dalla comune polizia. "Tutti hanno paura dell'Agenzia per la sicurezza nazionale". Nella sua ricostruzione si parla anche di una possibile manomissione del telefonino di Giulio ad opera degli agenti, fatta per ostacolare l'indagine da parte delle autorità italiane. Come sottolinea lo stesso quotidiano, la testimonianza è stata già acquisita dai magistrati italiani che indagano sulla morte di Regeni.

Il corpo del ricercatore è stato trovato in un fossato vicino a una remota autostrada del Cairo nel febbraio 2016, nove giorni dopo la sua scomparsa e dopo aver subito atroci torture.(ANSAmed).

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