L'iniziativa è stata presa in vista della 46/a sessione ordinaria del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite prevista per il prossimo 22 febbraio. Un simile meccanismo - si afferma nella lettera, diffusa da Human Rights Watch - "sarebbe un passo importante per far emergere violazioni e crimini commessi, assicurando forme di indennizzo ai sopravvissuti e alle famiglie delle vittime, scoraggiando ulteriori abusi e permetterebbe di individuare e perseguire i responsabili.
"I governi del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite , ha detto John Fisher, direttore di Ginevra a Human Rights Watch - dovrebbero inviare, sebbene in ritardo, al governo egiziano il messaggio che gli abusi sono e saranno monitorati e segnalati, e che gli egiziani coraggiosi che affrontano l'oppressione ogni giorno non sono soli nella loro lotta" "Il popolo egiziano ha già vissuto sotto governi dispotici, ma gli attuali livelli di repressione in Egitto non hanno precedenti nella sua storia moderna" - ha detto Bahey el-Din Hassan, direttore dell'Istituto del Cairo per gli studi sui diritti umani condannato a 15 anni di carcere in contumacia da un tribunale per il terrorismo in Egitto per il suo lavoro di difesa dei diritti umani -. "Le conseguenze sono potenzialmente terribili sia per i diritti umani che per la stabilità regionale".
"È in gioco la sopravvivenza del movimento per i diritti umani in Egitto", ha detto Kevin Whelan, rappresentante di Amnesty International presso le Nazioni Unite a Ginevra. "I membri della comunità internazionale hanno la responsabilità di sostenere gli sforzi per istituire un meccanismo di monitoraggio e rendicontazione presso il Consiglio dei diritti umani sulla situazione in Egitto, segnalando che il disprezzo dell'Egitto per i diritti umani non sarà più ignorato o tollerato". (ANSA).