(ANSAmed) - ROMA, 26 MAR - Il blocco del canale di Suez
mette a rischio le esportazioni Made in Italy in Asia dove si è
registrato un aumento record del 29,2% in Cina nel 2021 che
rappresenta un segnale di speranza per l'uscita dalla crisi
Covid. E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti su dati
Istat a gennaio sugli effetti dell'incidente che interessa anche
l'Italia che nel Canale di Suez vede transitare ogni anno circa
il 40% di tutto il suo import-export marittimo secondo l'Ispi.
Una situazione delicata che arriva proprio in un momento di ripresa delle spedizioni Made in Italy verso il gigante asiatico in tutti i settori più significativi, dall'abbigliamento (+95,7%) all'alimentare (+19,4%), dalle automobili (+124,9%) ai mobili (+4%).
"A rischio per l'alimentare - spiega Coldiretti - è il commercio verso l'Asia di tutti i principali prodotti nazionali confezionati, dal vino all'olio extravergine, trasportati via nave. Il vino con un valore di quasi 100 milioni è tra le principali voci dell'export agroalimentare Made in Italy in Cina che nel 2020 ha raggiunto il record storico di 548 milioni di euro. Ma ad essere sconvolto è l'intero mercato mondiale delle materie prime agricole già in tensione per effetto della pandemia con i prezzi che hanno raggiunto a livello mondiale il massimo da quasi sette anni trainati dalle quotazioni in aumento per zucchero, oli vegetali, cereali, latte e carne, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Fao a febbraio 2021".
"A tirare la volata - continua Coldiretti - sono i prezzi internazionali del mais, che hanno fatto un balzo in avanti del 45,5% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, mentre i prezzi del frumento sono saliti del 19,8%, ma una tendenza al rialzo si registra anche per l'Indice Fao dei prezzi dello zucchero, degli oli vegetali, dei lattiero caseario e della carne". Con la pandemia, conclude l'associazione, "si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che l'incidente sul canale di Suez rischia di aggravare".(ANSAmed).
Una situazione delicata che arriva proprio in un momento di ripresa delle spedizioni Made in Italy verso il gigante asiatico in tutti i settori più significativi, dall'abbigliamento (+95,7%) all'alimentare (+19,4%), dalle automobili (+124,9%) ai mobili (+4%).
"A rischio per l'alimentare - spiega Coldiretti - è il commercio verso l'Asia di tutti i principali prodotti nazionali confezionati, dal vino all'olio extravergine, trasportati via nave. Il vino con un valore di quasi 100 milioni è tra le principali voci dell'export agroalimentare Made in Italy in Cina che nel 2020 ha raggiunto il record storico di 548 milioni di euro. Ma ad essere sconvolto è l'intero mercato mondiale delle materie prime agricole già in tensione per effetto della pandemia con i prezzi che hanno raggiunto a livello mondiale il massimo da quasi sette anni trainati dalle quotazioni in aumento per zucchero, oli vegetali, cereali, latte e carne, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Fao a febbraio 2021".
"A tirare la volata - continua Coldiretti - sono i prezzi internazionali del mais, che hanno fatto un balzo in avanti del 45,5% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, mentre i prezzi del frumento sono saliti del 19,8%, ma una tendenza al rialzo si registra anche per l'Indice Fao dei prezzi dello zucchero, degli oli vegetali, dei lattiero caseario e della carne". Con la pandemia, conclude l'associazione, "si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che l'incidente sul canale di Suez rischia di aggravare".(ANSAmed).