(ANSAmed) - DUBAI - Almeno 3.000 tonni morti sono stati ritrovati nelle acque a largo di Dubai. Il ritrovamento risale a giovedi' sebbene la stampa ne dia notizia solo oggi. Ancora incerte le cause della moria anche se l'ipotesi piu' accreditata e' quella di una spedizione di pesca irregolare con mezzi e metodi non consentiti.
"L'analisi delle carcasse e delle acque nelle quali sono state ritrovate esclude la presenza di sostanze chimiche o relative all'onda rossa," ha dichiarato il ministero dell' Ambiente riferendosi alla nociva onda di alghe rosse che si forma occasionalemnte nelle acque del Golfo in determinate condizioni climatiche.
La tesi quindi si sposta su pescatori che hanno intrappolato piu' pesci di quanti le reti abbiano potuto sopportare. Il sovraccarico puo' aver ritardato o paralizzato le manovre di pesca causando la morte dei tonni per immobilita'. Dopo due minuti di immobilita' infatti, il tonno muore.
Rimangono tuttavia interrogativi: secondo il presidente dell'associazione di pescatori, Mohammad Al Marri, e' poco probabile che sia opera di pescherecci emiratini, non attrezzati per la pesca a strascico e che avrebbero facilmente potuto chiamare in soccorso altre imbarcazioni anziche' sprecare una simile quantita' di pescato. D'altro canto, ipotizza, potrebbero aver sconfinato pescherecci dall'Oman o dall'Iran, paesi, entrambi, in cui la pesca a strascico e' legale.(ANSAmed)