I primi aerei carichi di materiali di assistenza, comprese coperte, abbigliamento invernale e scorte alimentari, sono partiti dagli scali emiratini questa notte. I voli proseguiranno per la durata dell'emergenza che rende potenzialmente fatale, oltre che ancor piu' miserabile, la condizione dei rifugiati siriani.
La grande maggioranza di questi sono ancora sistemati in campi di tende, senza isolamento dal terreno, facili ad infiltrazioni di acqua e precarie contro i venti sostenuti.
Entrata prepotentemente nella regione ieri, Huda, ha gia' stretto nella sua morsa di neve e gelo Giordania, Palestina e Libano e stazionera' nella regione con fulcro nelle regioni settentrionali della Siria, almeno fino a domenica. Ulteriore abbassamento delle temperature, ancora neve, gelo, forti venti in aumento, le previsioni per i prossimi giorni.
"Alleviare la sofferenza di centinaia di migliaia di rifugiati durante questo inverno e' un obbligo morale, un dovere in osservanza dell' Islam ed uno dei veri valori lasciati in eredita' dai padri fondatori degli Emirati Arabi, " ha dichiarato lo sceicco Khalifa Bin Zayed al Nayhan, presidente degli Eau.
Lo sceicco Mohammad bin Rashid al Maktoum di Dubai ha invece usato il suo account twitter e l'hashtag Storm_Huda per far appello a "tutte le organizzazioni umanitarie e a tutti i governi" di assistere "i rifugiati nella tempesta sotto una tenda e poco cibo".
Venerdi' sara' inoltre la giornata del Telethon che coinvolgera' tutte le emittenti televisive per raccogliere fondi da destinare ai rifugiati gia' in condizioni critiche dopo il recente taglio di assistenza del Programma alimentare mondiale ad 1,7 rifugiati, per mancanza di fondi.
Secondo i registri dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), oltre un milione di profughi siriani hanno cercato riparo in Libano, 1,65 milioni in Turchia, 620.000 in Giordania, 228.000 in Iraq, 137.000 in Iraq.
Nel 2014, gli Emirati Arabi hanno contribuito all'assistenza umanitaria della regione con aiuti per i rifugiati ma anche per la ricostruzione di Gaza e per il miglioramento di altre realta', almeno 660 milioni di dollari.
Pochi giorni fa la confederazione dei sette emirati e' stata ufficialmente nominata il donatore piu' generoso per l'apporto a progetti di sviluppo nel 2013. Durante quell'anno gli Eau avevano allocato fondi per 5,4 miliardi di dollari.
(ANSAmed).