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Yemen: fronte sunnita contro Iran, c'é pure Erdogan

Ma stampa turca é allarmata, rischio guerra regionale con sciiti

27 marzo, 18:42

(di Francesco Cerri) (ANSAmed) - ANKARA, 27 MAR - Dopo la Siria, l'Iraq, ora lo Yemen: sciiti contro sunniti, lo scontro settario fra le potenze del mondo musulmano aderenti alle due grandi 'famiglie' rivali dell'Islam assume dimensioni inquietanti.

La stampa turca mette in guardia oggi contro il rischio di un conflitto regionale fra musulmani, in particolare dopo il duro attacco lanciato dal 'sultano' di Ankara Recep Tayyip Erdogan contro l'Iran sciita. Teheran, ha tuonato il presidente turco, "cerca di dominare la regione" mediorientale: "non possiamo permetterlo. Tutto ciò inizia a dar fastidio a noi, all'Arabia Saudita, ai paesi del Golfo. Davvero è intollerabile". "Sarebbe meglio che quanti hanno causato danni irreparabili per le loro cantonate strategiche e politiche ambiziose adottassero ora politiche responsabili per ristabilire la pace", gli ha replicato a stretto giro il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif, forte anche delle possibilità sempre più concreta di un accordo fra i Teheran e i '5+1' (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia, Germania) sul dossier nucleare.

Ankara ha dato intanto il suo appoggio politico e promesso un sostegno logistico all'Arabia Saudita e agli altri paesi della Coalizione sunnita che hanno iniziato a bombardare le forze sciite Houthi nello Yemen. Un'offensiva che secondo la stampa turca era stata discussa nei colloqui che Erdogan nei giorni scorsi ha avuto con re Salman per rilanciare 'l'asse sunnita': allargato, oltre alle monarchie del Golfo, all'Egitto.

Il protagonismo dell'Iran, che in Siria prima, poi in Iraq, con i suoi alleati sciiti, le milizie irachene e Hezbollah, e con le forze curde ha fermato e fatto indietreggiare il 'califfato' dell'Isis, preoccupa le potenze sunnite, accusate di avere tollerato, se non aiutato, i jihadisti in Siria. "Il fatto che gli iraniani e le milizie sciite siano le sole forze che si oppongono all'Isis con i curdi e con quel che resta dell'esercito iracheno, ha fatto brillare la stella di Teheran nella regione", ammette su Hurriyet l'analista Murat Yetkin.

L'offensiva contro le milizie Houthi, appoggiate da Teheran ma alleate ad altre forze 'rivoluzionarie' anticorruzione, aggiunge, "è chiaramente un riflesso sunnita per tutelare lo status quo regionale contro il protagonismo sciita, che si proietta in avanti nel caos creato dai movimenti sunniti jihadisti, come Al Qaida e Isis", presenti anche nello Yemen.

Tagliata fuori finora dalla controffensiva anti-Isis in Iraq, la Turchia di Erdogan, dopo il fallimento della sua politica siriana di appoggio ai ribelli sunniti e ai Fratelli Musulmani - Bashar al Assad è sempre al potere e i curdi siriani si sono ritagliati un territorio autonomo - cerca una rivincita accanto alle altre potenze sunnite. Da qui l'attacco contro Teheran del presidente turco, con toni finora mai usati verso il grande vicino sciita. Nemmeno nei momenti più conflittuali della guerra in Siria, che ha visto Teheran e Ankara schierate su fronti opposti. Il rischio però, avverte l'analista di Cumhuriyet Semih Idiz, è che l'alleanza fra la Turchia, un paese Nato, e "gli stati meno democratici della regione" faccia sprofondare anche lo Yemen in una spirale di violenza e guerra civile. Con dietro l'angolo l'incubo di un possibile conflitto regionale.

(ANSAmed).

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