(ANSAmed) ROMA, 17 APR - Etihad in Europa? Un grande affare,
anche per gli europei. E' quanto ha sostenuto l'amministratore
delegato della compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti,
James Hogan, il quale, in occasione di un incontro con il
commissario Eu ai Trasporti, Violeta Bulc, ha messo in evidenza
il contributo della sua compagnia al Pil dell'Europa, che
quantifica in un miliardo di dollari.
Hogan ha citato dati contenuti in uno studio realizzato dalla
società di analisi Oxford Economics collegata con l'università
di Oxford; le cifre sono state riprese da diversi media arabi,
tra cui siti d'informazione come arabianbusiness.com.
Considerando solo le attività centrali del vettore in Europa, il
contributo al Pil dei 28 Stati membri ammonta a circa un
miliardo di dollari e oltre 11mila nuovi occupati.
Se si considera invece il capitale speso in aeromobili ed
equipaggiamento di volo, bisogna aggiungere altri 2.6 miliardi e
28mila posti di lavoro che la compagnia aerea ha contribuito a
creare.
Guardando poi all'indotto derivante dal flusso di turisti e
merci che il numero di collegamenti - accresciuto dai voli
Etihad da e per l'Europa - ha garantito, i numeri parlano di
ulteriori 1.3 miliardi di dollari per il solo 2014. Una cifra
che acquista la sua piena importanza se paragonata con i
risultati ottenuti in precedenza: in totale, si parla di 5
miliardi spalmati su 10 anni.
"Etihad - ha commentato l'ad - non è solo un'altra compagnia
aerea venuta in Europa per intercettare il traffico locale.
Siamo un partner sofisticato e un investitore interessato a
benefici reciproci di lungo termine".
Per Etihad il proprio arrivo sul mercato europeo ha giovato
all'economia dell'intera regione, sotto svariati punti di vista.
Una sottolineatura che arriva nel mezzo di una rinnovata ondata
di critiche che ha colpito il vettore, accusato da concorrenti -
tra cui Lufthansa - di avere comportamenti contrari alle leggi
europee che regolano il settore dell'aviazione. Già lo scorso
aprile Bruxelles aveva lanciato un'indagine sugli investimenti
di Etihad nelle compagnie aeree europee, per verificare che
fossero coerenti con i regolamenti vigenti.
"Etihad - ha detto ancora Hogan - vuole impegnarsi in Europa. Ma
la resistenza crescente che oppone contro di noi una manciata di
concorrenti protezionisti potrebbe avere conseguenze non volute
che andrebbero ben oltre la limitazione del nostro sviluppo. Se
i nostri investimenti verranno compromessi, sarà l'Europa a
subire il danno più grave in termini di perdita di posti di
lavoro e collegamenti aerei, perdita di investimenti a livello
locale e nazionale e diminuzione del margine di scelta dei
consumatori". (ANSAmed)