(ANSAmed) - NAPOLI, 12 SET - "Volevo fare un film sulla
censura, sulla libertà e sullo spazio pubblico che è sempre più
limitato in Arabia Saudita. Ma nessuno vuole vedere un film su
temi noiosi, così abbiamo deciso di raccontarli con una
commedia". Così Mahmoud Sabbagh decrive 'Barakah meets Barakah',
il film uscito nel weekend solo nelle sale negli Emirati Arabi
Uniti e che è il candidato del Paese per le nomination come
miglior film straniero agli Oscar: la risposta dall'Academy è
attesa per gennaio. Nella versione per gli Eau, spiega il
regista al Gulf News, sono state tagliate due scene, una per un
gesto di una mano e una per una "lieve volgarità". Il regista
non è ancora riuscito a far distribuire il film negli altri
Paesi arabi.
Sabbagh ha descritto il film prima della premiere a Dubai,
partendo da una annotazione sociale: "Quando parlo di spazio
pubblico penso al fatto che nelle strade dell'Arabia Saudita si
vedono sempre meno donne, persone che appartengono alle
minoranze etniche e stranieri". 'Barakah meets Barakah' racconta
con leggerezza la storia di una delle cose più complicate da
fare a Gedda: avere una relazione romantica. Il protagonista,
Barakah, è un impiegato che ama però anche recitare e si prepara
a interpretare Ofelia in un piccolo teatro. Nella sua vita
arirva Bibi, che sogna di diventare una star dei social network,
ma in realtà è insoddisfatta della sua vita. I due cominciano a
frequentarsi, ma tutto diventa difficile: una cena romantica,
una giornata in spiaggia, una serata passata a sentire musica in
auto. Tutti questi momenti finiscono allo stesso modo: con
l'arrivo della polizia e la fine dell'appuntamento.
Una commedia che fa riflettere, quindi, come testimoniato da
due momenti in cui passano foto storiche dell'Arabia Saudita con
una voce narrante che racconta della libertà delle generazioni
passate, confrontandola con quella di oggi: "Il mio film -
spiega Sabbagh - è un contributo al dialogo nazionale. Non
volevo paragonare la condizioni dei sauditi a quella di
cittadini di altri Paesi, ma paragonare i sauditi ai sauditi
stessi. Non parlo del confronto tra est e ovest, ma dell'Arabia
Saudita degli anni '70 e quella di oggi, perché è
dall'evoluzione di una società che si ha un quadro completo".
(ANSAmed).