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Emirati arabi ratificano Trattato estradizione con Italia

Mattiello (Pd), ma Parlamento italiano non lo ha ancora fatto

16 febbraio, 13:04

(ANSAmed) - ROMA, 16 FEB - Gli Emirati Arabi hanno ratificato il trattato di cooperazione giudiziaria e di estradizione con l'Italia. A renderlo noto è il deputato Pd Davide Mattiello, che da tempo chiede la ratifica, da parte del Parlamento italiano, di questo trattato che consentirebbe il rientro in Italia dei latitanti fuggiti negli Emirati. "L'Italia non ha ancora ratificato quel trattato - dice Mattiello - che brutta figura. Nessuna delle spiegazioni che dal marzo 2016 il Governo in vari modi ha dato sulla questione della mancata ratifica dell'accordo di cooperazione giudiziaria e di estradizione tiene più: nemmeno le perplessità manifestate dal Quirinale sulla pena di morte, dal momento che l'accordo firmato dal Ministro Orlando nel settembre del 2015 è in tutto simile a quello che abbiamo con altri Paesi che contemplano la pena di morte, come gli USA". "Si apprende ora - spiega il deputato - che gli Emirati hanno proceduto sulla strada della ratifica di quell'accordo e quindi l'urgenza aumenta: che brutta figura rischia di fare l'Italia, con uno dei suoi principali partner economici! Vale la pena rammentare ancora una volta che esiste sempre e comunque il canale della così detta cortesia diplomatica per ottenere l'estradizione dei latitanti italiani e che in ogni caso diventa difficile persuadersi che il trattato, qualora dovesse essere ratificato anche dall'Italia, non varrebbe che per il futuro.

Ancora la scorsa settimana sono intervenuto in Aula per sollecitare la risposta del Governo tanto alla interrogazione che ho a suo tempo presentato, quanto alla risoluzione votata a larga maggioranza in Commissione Giustizia nell'ottobre del 2016: ma dal Governo nessuna reazione. Peccato". Tra gli italiani che hanno trovato rifugio negli Emirati (alcuni con condanne definitive altri non definitive), vi sono l'ex parlamentare Amedeo Matacena, l'ex ad di Eutelia, Samuele Landi, il costruttore Andrea Nucera e la compagna, e perfino il superboss del narcotraffico Raffaele Imperiale. (ANSAmed).

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