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Emirati arabi: Onu, liberare detenuta malata terminale

Permetterle trascorrere ultimi giorni vita in maniera dignitosa

27 febbraio, 13:48

(ANSAmed) - ROMA, 27 FEB - L'Onu chiede alle autorità degli Emirati Arabi Uniti di liberare Alia Abdulnoor, la donna di 42 anni malata di cancro detenuta per una condanna per terrorismo, per concederle di "vivere i suoi ultimi giorni con dignità, a casa con la sua famiglia". Secondo gli esperti Onu la situazione della donna in carcere "le causa dolori inutili". Alia Abdulnoor è attualmente rinchiusa nell'ospedale di Tawam, in una stanza senza finestre e senza aria, incatenata e guardata a vista, "sottoposta, dunque, a trattamenti inumani e degradanti". La donna, ricorda l'Onu, è stata accusata nel 2015 di "finanziamento del terrorismo" dopo aver aiutato una raccolta fondi destinati alle famiglie siriane bisognose. Gli esperti Onu per i diritti dell'uomo riferiscono, inoltre, che secondo le informazioni ricevute Alia Abdulnoor è stata lasciata in isolamento per sei mesi e sottoposta a gravi umiliazioni fisiche e psicologiche, a minacce e costretta a firmare confessioni scritte ottenute sotto tortura. Il cancro al seno da cui è stata colpita si è propagato ad organi vitali e nonostante ciò tutte le richieste di liberazione, per motivi di salute, avanzate dalla famiglia della donna sono state rigettate, così come la donna si vede negare i farmaci che la potrebbero aiutare a sopportare il dolore. L'Onu, dunque, rivolge un appello pressante alle autorità degli Emirati arabi perché consentano la liberazione di Alia Abdulnoor, nel rispetto delle norme internazionali sui diritti dell'uomo. (ANSAmed).

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