L'intesa con Madrid - denominata 'Master financial assistence facility' - apre anche alla possibilità che la Spagna utilizzi la parte residua degli aiuti non usati per le banche per altri scopi, incluso l'acquisto di titoli sui mercati primario e secondario in funzione anti-spread. Ma perché ciò avvenga, il governo di Madrid dovrà presentare una nuova richiesta scritta di assistenza all'Eurogruppo, negoziare un nuovo memorandum di intesa e ricevere la luce verde dei partner. In ogni caso, l'insieme degli interventi non potrà superare l'importo massimo stanziato di 100 miliardi di euro.
La cifra esatta degli aiuti necessari al settore creditizio, messo in ginocchio dalla bolla immobiliare, sarà disponibile solo a settembre, quando saranno completati gli stress test sulle banche. Un audit indipendente ha quantificato il bisogno in 62 miliardi di euro. L'annuncio dell'accordo - ampiamente atteso e già 'digerito' dai mercati - non ha contrastato per nulla la tendenza al ribasso della borsa (Madrid ha chiuso a -5,82%) e al rialzo dei rendimenti (quelli a 10 anni hanno raggiunto il record di 7,20%) e dello spread, salito a 610 punti. Oltre a fattori di nervosismo generale, ad aumentare la febbre è arrivata la richiesta di salvataggio allo Stato da parte della regione di Valencia in crisi di liquidità.
Le decisioni unanimi dell'Eurogruppo sono state accolte con favore dalla direttrice del Fmi, Christine Lagarde, secondo la quale "rafforzeranno il sistema finanziario spagnolo". E anche il commissario Ue agli Affari monetari Olli Rehn si è detto convinto che il programma di ricapitalizzazione riuscirà a dare alla Spagna un sistema bancario "in buona salute, efficace e ben sorvegliato", in grado di sostenere la crescita economica. Rehn ha anche ricordato che Madrid deve rispettare gli impegni presi sul risanamento del settore bancario e anche sul deficit e le riforme. "Il legame esplicito tra questi obblighi e il programma settoriale è voluto", ha spiegato Rehn. "E' solo attraverso un'azione determinata su tutti questi fronti che la Spagna può creare stabilità finanziaria". Il memorandum d'intesa conferma gli elementi già noti: il piano sarà disponibile fino alla fine del 2013 e le operazioni di ricapitalizzazione potranno essere completate entro giugno di quell'anno, gli aiuti transiteranno attraverso il fondo salva Stati temporaneo Efsf (e poi da quello permanente Esm) e il governo spagnolo ne sarà "completamente responsabile". Entro metà ottobre, gli istituti che chiederanno l'assistenza dovranno presentare piani di ricapitalizzazione o di ristrutturazione. Inoltre tutte le banche, anche quelle non a rischio, dovranno aumentare il capitale con un indice al 9% e quelle che riceveranno aiuti dovranno limitare gli stipendi dei vertici. (ANSAmed).