Decine di curdi, da due settimane accampati di fronte all'edificio dell'Eurocamera di Bruxelles, hanno fatto irruzione oggi nel Parlamento Ue tra lo spavento di onorevoli e dipendenti per denunciare la situazione a Kobane, chiedere la creazione di uno Stato curdo e la liberazione di Abdullah Ocalan. "Non ci avete voluto ascoltare e allora siamo entrati, non è questione di curdi, è una questione di esseri umani: l'Isis sta massacrando la nostra gente, i nostri bambini, stanno vendendo le nostre donne nei mercati, cosa attendete per attaccare, un altro massacro?", ha gridato Arife Soysuren di fronte ad alcuni eurodeputati verdi, i primi ad accorrere al terzo piano, dove i manifestanti, pacificamente, si sono fermati.
Contemporaneamente, una manifestazione andava in scena all'aeroporto di Fiumicino, mentre già ieri decine di curdi si erano mobilitati allo scalo Charles de Gaulle di Parigi ed a Strasburgo, Bordeaux e Rennes, 250 a Marsiglia e un centinaio all'aeroporto di Zaventem, Bruxelles. Un sit-in di curdi è stato organizzato anche in piazza Duomo a Milano. Già la settimana scorsa un gruppo di una ventina di curdi aveva provato ad entrare nel Parlamento Ue, senza successo. Una 'prova generale' che, evidentemente, non ha allertato i servizi di sicurezza e la polizia belga, intervenuta solo a giochi fatti.
Invece la polizia turca è intervenuta con cannoni ad acqua e lacrimogeni per disperdere diverse manifestazioni indette dal partito curdo (Hdp) in solidarietà con Kobane sotto assedio. E un dimostrante è rimasto ucciso.
A Kadikoy, distretto di Istanbul, si sono registrati violenti scontri da i dimostranti e le forze dell'ordine. Manifestazioni anche ad Ankara, Antakya, Antalya, e in altre città minori.
L'uccisione del manifestane è avvenuta nella provincia orientale turca di Mus Varto. Lo riferiscono i media arabi citando Hurriyet. La vittima, un giovane di 25 anni, che partecipava alle manifestazioni in sostegno di Kobane, sarebbe stato ucciso da un proiettile sparato dalla polizia. (ANSAmed).