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Ebola: Europa fa quadrato contro virus, dopo caso in Spagna

Lorenzin,Italia non c'è allarme;infettivologi,Sicilia più rischi

08 ottobre, 19:18

(ANSAmed) - ROMA, 8 OTT - L'Europa fa quadrato contro il virus Ebola: dopo il primo contagio in territorio Ue che ha visto coinvolta un'infermiera spagnola, gli stati membri alzano il livello di allerta ed oggi due vertici urgenti sono stati convocati in Gran Bretagna e a Bruxelles.

Il primo ministro britannico, David Cameron, ha presieduto una riunione della unità di crisi 'Cobra' sull'emergenza Ebola, in particolare per prevenire il rischio che dopo la Spagna anche nel Regno Unito ci sia il primo paziente contagiato. L'Unione europea ha invece deciso di "rafforzare l'informazione ai viaggiatori e operatori sanitari": al termine di una riunione a Bruxelles, dedicata principalmente alla crisi in Spagna, il Comitato per la sicurezza sanitaria ha infatti stabilito che è necessaria "una migliore informazione per i viaggiatori e gli operatori sanitari in grado di identificare prima possibile i casi di Ebola". Questo stesso organismo europeo che monitora da mesi l'epidemia ha incontrato in mattinata in videoconferenza esperti europei e studiosi dell'OMS. Una decisione, spiega la Commissione, presa "in considerazione del previsto aumento di rimpatri di pazienti di Ebola" come parte degli aiuti umanitari concessi dall'UE ai paesi africani colpiti, e "la possibilità dell'arrivo di persone con il virus in incubazione'' grazie ai collegamenti aerei con i paesi colpiti. Sempre oggi, il governo britannico ha deciso l'invio di 750 militari in Sierra Leone per contrastare l'epidemia, mentre La Fao ha lanciato un nuovo programma per dare assistenza alimentare urgente a 90.000 famiglie vulnerabili nei paesi africani colpiti. La preoccupazione è dunque forte, anche alla luce dell'evolversi del 'caso spagnolo': un errore umano sarebbe stato la causa del contagio dell'infermiera all'ospedale Carlo III di Madrid. Il governo spagnolo ha riferito al Comitato di Sicurezza Sanitaria della Ue che il contagio sarebbe dovuto ad ''un possibile allentamento di alcuni procedimenti, inclusa la manipolazione del cadavere'' del paziente affetto da ebola, precisando che ci sono altri 5 casi sospetti di contagio. Ed un monito rivolto agli Stati perchè si seguano ''diligentemente''' i protocolli di sicurezza è stato lanciato dall'Oms. Casi ''sporadici di Ebola in Europa - ha avvertito l'Oms - sono inevitabili. Tuttavia il rischio del diffondersi del virus in Ue è evitabile ed estremamente basso''. All'allarme sanitario si affianca anche quello economico: la Banca Mondiale stima che se l'epidemia si estenderà ad alcuni paesi vicini a quelli più colpiti - Sierra Leone, Liberia e Guinea - l'impatto finanziario a livello regionale sarà di 32,6 mld di dollari entro il 2015.

In Italia, rassicurazioni arrivano dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: il nostro Paese ''non sta vivendo un allarme'', ha detto, annunciando di aver chiesto ''che ci sia una riunione della commissione salute in Europa per capire se possiamo immaginare nuovi tipi di tracciabilità per i passeggeri che vengono'' dai Paesi colpiti. Tuttavia la Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali mette in guardia: ''Le regioni italiane più esposte geograficamente al rischio di importazione della malattia da virus Ebola sono quelle costiere presso le cui aree portuali sbarcano periodicamente clandestini provenienti dai Paesi africani e la Sicilia, per motivi geografici, sembra essere la regione più interessata da un potenziale contagio''.

(ANSAmed).

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