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Gentiloni, una parte del mondo vorrebbe Libia divisa

Voglio sicurezza Israele ma anche diritti palestinesi

09 novembre, 18:12

(ANSAmed) - ROMA, 9 NOV - "Per ragionare di un possibile intervento militare sotto la bandiera Onu in Libia bisogna avere almeno un sentiero aperto", e in questa direzione si sta muovendo l'inviato dell'Onu Bernardino Leon. Ma c'è "una parte del mondo che preme per una Libia divisa", cosa che rende più "difficile" un accordo interno tra le parti per una transizione.

Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, alla trasmissione di Raitre 'In 1/2' di Lucia Annunziata.

Certo, ha proseguito il ministro, nel momento in cui vi fosse tale accordo "le forze internazionali potrebbero andare lì" come forze di interposizione nell'ambito di una missione di pace, e in questo quadro l'Italia potrebbe svolgere - ha aggiunto - un ruolo importante. "Forse un errore è stato compiuto tre anni fa" con l'intervento internazionale che condusse alla caduta di Gheddafi, perche allora si agì "senza un progetto politico". Interpellato sul fatto che l'ambasciata italiana è l'unica fra quelle occidentali a restare aperta a Tripoli, Gentiloni ha osservato che "la nostra presenza è apprezzata". "Non posso garantire che la mediazione Onu riesca, ma il ruolo dell'Italia è importante". "Dobbiamo essere più assertivi in Europea - ha concluso - e penso il Presidente del consiglio lo stia facendo".

Interpellato sulla questione israelo-palestinese, il ministro ha detto di considerare Israele "un paese interessantissimo, una democrazia all'avanguardia. Sono iper-affezionato alla sicurezza di Israele - ha aggiunto - ma anche alla difesa dei diritti umani dei palestinesi. Sono amico della pace", non solo di una parte. (ANSAmed).

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