L'attentato del Bardo "rafforza ancora di più la determinazione dell'Ue ad accompagnare la costruzione di una democrazia tunisina forte" afferma Bruxelles nel rapporto, in cui spiega come "l'instabilità in Libia e il numero elevato di tunisini che si sono uniti a gruppi terroristici costituiscono una minaccia importante per la sicurezza del Paese".
Non sorprende quindi che nella lista di raccomandazioni l'Unione europea inviti Tunisi non solo ad attuare la nuova Costituzione e a preparare le elezioni locali e regionali, ma ad "adottare una politica e misure per la riforma del settore della sicurezza, specie di polizia e gestione delle frontiere". Secondo il rapporto, nel 2014 l'Unione europea si conferma il partner commerciale numero uno della Tunisia con scambi per 20,36 miliardi di euro ed è "pronta a lanciare negoziati per la conclusione di un accordo di libero scambio completo". L'anno scorso Bruxelles ha stanziato 169 milioni di euro di aiuti alla Tunisia e contando anche il 2015 il bilancio indicativo oscilla fra i 202 e i 246 milioni di euro complessivi.
A questa cifra vanno sommati altri fondi nel 2014 destinati a società civile e autorità locali (2,4 milioni), rafforzamento di democrazia e diritti dell'uomo (1,2 milioni) e missione di osservazione elettorale (3 milioni). Sempre a favore della Tunisia l'anno scorso l'Ue ha approvato inoltre 300 milioni di assistenza macro-finanziaria. (ANSAmed).