Domani il Parlamento europeo voterà lo schema di ripartizione intra-Ue di 40mila richiedenti asilo (24mila da Italia e 16mila da Grecia, siriani ed eritrei, in 24 mesi). La decisione sarà poi adottata ufficialmente dal consiglio straordinario dei ministri dell'Interno Ue del 14 settembre, e con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Ue prenderanno il via i primi ricollocamenti.
Ed ecco i due volti dell'Europa. Mentre l'Ungheria invoca la chiusura delle frontiere e il premier Viktor Orban chiede più operai per la costruzione del muro anti-migranti, la Germania procede con la politica dell'apertura e fa sapere, tramite il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel, di essere disponibile ad accogliere 500mila immigrati l'anno per più anni.
Intanto è atteso il piano Ue sui ricollocamenti. I Paesi potranno rifiutarlo per un solo anno e per motivi gravi, pagando una multa dello 0,002% del Pil. Le sanzioni pagate dagli Stati membri confluiranno nel Fondo per asilo, migrazione e integrazione (Amif), secondo la proposta del piano Juncker per l'emergenza profughi, ora al vaglio del collegio dei commissari.
Ma, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, rispetto all'obiettivo di quote vincolanti di migranti "siamo purtroppo molto lontani e pensiamo che qualcosa debba cambiare". La Spagna intanto fa sapere che è pronta ad accogliere il numero di rifugiati che la Commissione europea affiderà al paese iberico.
L'eurogoverno dovrebbe affidare alla Spagna 14.931 rifugiati, la terza quota più importante dopo quelle di Germania (31.443) e Francia (24.031).
Nel 2015 l'Unhcr prevede che circa 400.000 persone in fuga attraverso il Mediterraneo faranno richiesta d'asilo in Europa.
Nel 2016 si potrebbe arrivare a 450.000 nuove richieste o più, secondo un documento dell'agenzia Onu per i rifugiati.