Un colpo di acceleratore si prevede anche per il "processo dei ricollocamenti", con la "comunicazione delle disponibilità a ricollocare dei diversi Paesi e con la nomina di 'liaison officers', preferibilmente entro il 16 novembre". "In parallelo Italia e Grecia velocizzeranno i passi preparatori per effettuare i ricollocamenti". "Gli Stati membri, col pieno sostegno della Commissione e di Frontex - si legge - aumenteranno il numero dei rimpatri". Inoltre, "per far fronte alla potenziale mancanza di cooperazione da parte dei migranti al loro arrivo in Ue", nel pieno rispetto "dei diritti umani e del principio di non respingimento" si prevede di far ricorso a tutti gli strumenti disponibili comprese "misure coercitive, incluso, come estrema risorsa, il ricorso alla detenzione".
Quanto invece a "centri" dove organizzare l'accesso alla protezione internazionale o al rimpatrio - elemento piuttosto controverso - nel documento ci si limita a parlare di "esplorare il concetto". (ANSAmed).