Serve anche a noi". Ma "se non occorrono il più felice sarò io".
Sull'ipotesi di hotspot in mare, spiega il capo del Viminale, "si sta lavorando da più di un mese con tutta l'istruttoria tecnica", per evitare "situazioni di difficoltà o disordine sui moli e per organizzare il fotosegnalamento direttamente a bordo". Ma lo studio, sottolinea, procede "in una logica che ha come clausola 'sempre se serve'". La speranza è infatti di evitare l'ondata che incombe sull'Italia. Proprio per questo Alfano al consiglio Ue è tornato a battere sul 'migration compact', una delle politiche che Roma vede centrale per ridurre i flussi. Ne ha parlato in particolare anche in un comitato ristretto, (il cosiddetto trio a cui si fa solitamente ricorso nel caso di proposte che dovranno avere un iter legislativo), formato dall'attuale presidenza di turno del consiglio Ue olandese; quella slovacca, che prenderà il via a luglio; e quella successiva maltese (da gennaio), oltre a Francia, Germania e Commissione europea. Sul migration compact "abbiamo avuto grandissimo sostegno da tutti e disponibilità a finanziare il piano in modo molto operativo, con la costituzione di una task force, che con i finanziamenti aiuterà i Paesi africani" che intendono cooperare per impedire le partenze o aiutare con i rimpatri", ha spiegato il ministro, annunciando nella "logica" del compact, un viaggio in Niger, la settimana prossima, di una delegazione italiana capitanata dal sottosegretario Manzione.
L'iniziativa è stata salutata con favore dal commissario europeo all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos. "Il ministro dell'Interno andando in Niger va come Italia ma allo stesso tempo anche come un ministro europeo che allinea pienamente la sua politica a quella dell'Unione".(ANSAmed).