La Nato, puntualizza il comunicato, offre formazione ad un certo numero di militari tunisini per la raccolta e l'analisi dei servizi di intelligence e di lotta al terrorismo.
Quello annunciato da Stoltenberg Nato sarebbe un Intelligence Fusion Centre volto a facilitare la raccolta dei dati, la condivisione delle informazioni, la 'fusione' tra le intelligence dei paesi alleati in operazioni congiunte, ed a rafforzare la capacity building delle forze speciali locali. L'unica altra struttura di questo tipo si trova a Milton Keynes, nel Regno Unito.
Pur essendo esempio riuscito di transizione democratica dopo la stagione delle rivolte arabe, la Tunisia è anche primo fornitore di 'foreign fighter' per le formazioni jihadiste, oltre ad essere limitrofo della Libia, paese di transito per le rotte dell'immigrazione clandestina nel Mediterraneo centrale. Il nuovo Fusion Centre tunisino è complementare al lancio dell'operazione marittima della Nato 'Sea Guardian' nelle acque del Mediterraneo.
Dal luglio 2015 la Tunisia è alleato maggiore (non membro) della Nato. (ANSAmed).