BRUXELLES - Corte Ue divisa sul divieto del velo islamico sul luogo di lavoro: su due casi simili, gli avvocati generali sono giunti a conclusioni opposte e toccherà ora a giudici dirimere la questione.
L'avvocato Sharpstone ha concluso oggi che vietare il velo è "un'illegittima discriminazione diretta", mentre un mese fa il suo collega Kokott aveva stabilito che il divieto è "legittimo", se risponde a una regola aziendale di neutralità religiosa e ideologica.
Una politica aziendale che impone a una dipendente di togliere il velo islamico quando si trova a contatto con i clienti costituisce un'illegittima discriminazione diretta", ha concluso l'avvocato generale della Corte di giustizia Ue Eleanor Sharpston, contraddicendo le conclusioni pubblicate dalla sua collega Juliano Kokott a maggio, secondo cui è il divieto a indossare il velo è invece legittimo, se risponde a una regola aziendale di neutralità religiosa e ideologica.
Toccherà ora alla Corte dirimere la questione, evidentemente molto delicata e dibattuta.