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BERLINO - L'accordo Ue-Turchia sui profughi deve diventare un "modello" per altri da stipulare con paesi della sponda sud del Mediterraneo come Egitto e Tunisia. Lo ha detto la Cancelliera tedesca Angela Merkel, rilevando che l'accordo tra Bruxelles e Ankara "e' nell'interesse delle due parti: e' buono per molti profughi che possono rimanere vicino alla loro patria; e' giusto che versiamo denaro per l'istruzione e la vita dei profughi al confine turco-siriano".
La Cancelliera ha anche definito "un passo molto sensato" il fatto che la "Germania, assieme alla Francia e all'Italia, si sia dichiarata pronta sotto" l'egida della "Commissione europea ad assumere una partnership per Niger e Mali" sulla questione dei migranti.
Nell'intervento al Bundestag, la cancelliera ha aggiunto che "attraverso il Niger arriva il 90% dei profughi che poi in Libia prendono il mare". La sottolineatura e' stata fatta dopo aver definito un "modello" l'accordo Ue-Turchia sui profughi da replicare con paesi della sponda sud del Mediterraneo come Egitto e Tunisia.
"Bisogna trovare una regolamentazione con altri paesi" e "questo accordo con la Turchia" e' "un modello per altri accordi: con l'Egitto, con la Libia, se un giorno ci sara' un ragionevole partner al governo, con la Tunisia e altri paesi dove e' necessario", ha detto la Merkel.
Pressing Italia su ricollocamenti e rimpatri Ue, solo 1026 fino a oggi. Fondo investimenti per Africa da 3,1 mld
BRUXELLES - Forte pressing dell'Italia al Consiglio Ue su rimpatri europei e sui ricollocamenti. Lo si apprende da fonti diplomatiche europee dopo la riunione degli ambasciatori dei Paesi dell'Unione (Coreper).
A fronte dei suoi enormi sforzi per gli hotspot e le procedure di identificazione dei migranti che hanno raggiunto il 100%, così come richiesto dall'Europa, l'Italia ha rivolto un forte appello affinché anche i Paesi partner facciano la propria parte sui ricollocamenti, attualmente fermi a 1026, dopo un anno dal loro avvio. Intanto il 13 settembre il collegio dei commissari europei approverà il regolamento istitutivo del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile dell'Azione esterna Ue, uno strumento a compendio della politica del Migration compact, che potrà contare su 3,1 miliardi di euro iniziali, così come previsto dalla comunicazione della Commissione del giugno scorso. Per un effetto leva moltiplicatore si stima che si possa poi arrivare all'attivazione di 50 miliardi di euro di investimenti.