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Giornalismo: Hrw, media sotto attacco in Balcani occidentali

'Ambiente ostile, azione inefficace di governi locali e Ue'

01 dicembre, 13:05

(ANSAmed) - BELGRADO, 1 DIC - I giornalisti dei Balcani occidentali sono costretti a lavorare ancora in un ambiente ostile che impedisce loro in tanti casi di espletare al meglio la propria professione, dando un'informazione in modo libero e critico. La denuncia e' di Human Rights Watch (Hrw) secondo cui i governi della regione e le istituzioni europee non sono riusciti ad adottare misure concrete per affrontare in modo adeguato tale problema. "In un momento in cui tale problema e' piu' importante che mai, il giornalismo indipendente nei Balcani occidentali viene messo con le spalle al muro", ha detto Lydia Gall, esperta per i Balcani occidentali in seno a Hrw. E tale situazione, ha aggiunto, non e' destinata a cambiare fino a quando "la Ue non rendera' assolutamente chiaro ai governi dei Balcani occidentali che le loro aspirazioni europee dipendono dai progressi nella liberta' di stampa". Nel rapporto si denunciano nuovi e gravi casi di minacce, intimidazioni e attacchi ai giornalisti di Serbia, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia - casi tuttavia rimasti impuniti. Nel documento si analizzano le situazioni per ciascuno dei Paesi interessati. Per quanto riguarda la Serbia, il Paese piu' vasto e popoloso della regione, Hrw parla di almeno 57 incidenti ai danni di giornalisti nel 2015, e di 33 nei primi sette mesi di quest'anno. Si e' trattato in particolare di 16 casi di attacco fisico, 41 minacce verbali, 28 casi di intimidazione e pressioni relative alle proprieta' personali. E scarsi progressi ha fatto registrare la commissione ad hoc formata per indagare sulle uccisioni dei giornalisti Dada Vujasinovic (1994), Slavko Curuvija (1999) e Milan Pantic (2001). (ANSAmed)
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