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Ue a critiche su Libia,alternativa è lasciar morire migranti

Campi libici 'deplorevoli', ma cooperazione Unhcr-Oim rafforzata

09 febbraio, 16:25

(ANSAmed) - BRUXELLES, 9 FEB - Le condizioni dei campi migranti in Libia sono disastrose, ma l'alternativa al piano di far salvare chi tenta la fortuna verso l'Europa dalla guardia costiera nelle acque territoriali è "lasciarli morire" in mare. E' la sostanziale risposta della Ue alle critiche al piano per frenare il flusso di migranti dalla Libia sulla rotta del Mediterraneo centrale. Che prevede, come prima priorità tra tanti punti che includono il lavoro con i paesi vicini e la "stabilizzazione politica" del paese, il rafforzamento della guardia costiera e della marina libiche affinché possano operare nelle acque territoriali, intercettando e salvando i migranti. Il piano è stato aspramente criticato da molte Ong, da Msf e Amnesty alla Caritas, perché implica che i migranti vengano riportati in Libia dove le condizioni nei campi, per ammissione della stessa Ue e dell'Alta rappresentante Federica Mogherini, sono "deplorevoli" e molto al di sotto degli standard umanitari.

Oggi Nabila Massrali, portavoce della Mogherini, a chi chiedeva come la Ue intendesse garantire che fossero assicurato ai migranti salvati in mare un trattamento adeguato ha prima ricordato l'impegno europeo per rafforzare la cooperazione di Unhcr e Oim e sottolineato che l'addestramento europeo prevede specificamente un aggiornamento sugli standard umanitari, poi osservato: "L'idea è che la scelta è tra farli morire in mare e riportarli sulla costa del paese da cui sono partiti".

(ANSAmed).

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