(ANSAmed) - STRASBURGO, 10 MAR - La Corte europea dei diritti
umani ha respinto il ricorso presentato da una giudice turca
contro il suo licenziamento dopo il tentato colpo di stato.
I togati di Strasburgo ritengono che una nuova legge entrata
in vigore il 23 gennaio consenta ora di far esaminare la
questione ai tribunali nazionali, e che quindi prima che a
Strasburgo, la giudice "debba testare questo nuovo rimedio". A
rivolgersi a Strasburgo, il 5 dicembre 2016, è stata una togata
che lavorava al tribunale del lavoro ad Ankara e licenziata
assieme a altri 2.846 colleghi il 24 agosto scorso in base alla
decisione presa dal Consiglio Supremo della Magistratura.
La giudice ha già fatto appello contro la decisione allo
stesso Consiglio Supremo della Magistratura che l'ha rigettato
il 26 novembre. Ma per la Corte di Strasburgo non basta. Da
quando il ricorso è arrivato, la Turchia ha introdotto il 23
gennaio una nuova legge che permette alla giudice, e a quanti
sono nella sua stessa situazione, di fare appello al Supremo
tribunale amministrativo - che solo qualche mese prima aveva
dichiarato di non avere giurisdizione su questi casi.
La legge prevede anche che si possa ricorrere in appello
contro la decisione del Supremo tribunale amministrativo alla
Corte Costituzionale. "Spetta quindi a chi si ritiene vittima di
una violazione dei suoi diritti testare questo nuovo rimedio"
scrivono i giudici di Strasburgo. Gli stessi evidenziano che ora
"non hanno alcuna prova che la nuova legge non sia in grado di
offrire un appropriato rimedio alla giudice per le violazioni
che asserisce aver subito" e non vi è neanche prova che "non
offra prospettive ragionevoli di successo". (ANSAmed).