(ANSAmed) - ROMA, 6 APR - Sono 109 gli scafisti arrestati e
consegnati alla giustizia italiana, 414 le imbarcazioni
"neutralizzate" e 34mila i migranti soccorsi. Questi i numeri
illustrati dall'ammiraglio Enrico Credendino, comandante della
missione Eunavfor Med - Operazione Sophia, in audizione alla
Commissione parlamentare migranti: "è fondamentale togliere la
logistica agli scafisti, quindi una volta ultimato il soccorso,
distruggiamo sempre l'imbarcazione".
"Gli scafisti non sono più in grado di uscire dalle acque
territoriali libiche, sanno che li arresteremmo, e che
perderebbero le imbarcazioni", spiegando il comandante,
osservando anche che per questo i salvataggi in mare sono più
complicati: la missione, in questa fase, può operare solo in
acque internazionali, e "la soluzione al problema per andare
avanti in acque territoriali libiche è lontana".
L'anno scorso sono morte oltre 5mila persone, "quest'anno
siamo già a 600. Muoiono soprattutto nelle acque territoriali
libiche, noi e le altre forze militari siamo troppo lontani, i
gommoni si ribaltano e i migranti non sanno nuotare. E'
importante dotare i libici di mezzi adeguati, oltre che per la
sicurezza in mare, anche per evitare morti in quella zona dove
nessuno riesce a soccorrerli in tempo".
In questi giorni verrà effettuata la revisione strategica
dell'operazione, e verrà deciso se chiudere il mandato a luglio,
come previsto, o proseguire per un altro anno. Al momento Sophia
opera di fronte alla Tripolitania con 5 navi, e la flagship che
da ieri è la San Giusto, oltre a tre aerei di pattugliamento.
(ANSAmed).