Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Migranti: Giro, in Libia impossibile garantire diritti umani

Molti centri vanno chiusi. Corridoi umanitari anche con Etiopia

10 aprile, 15:39

(ANSAmed) - ROMA, 10 APR - La Libia è "un Paese che ha bisogno di essere stabilizzato. Sicuramente ora non si possono garantire i diritti umani". Lo ha dichiarato il viceministro degli Affari esteri Mario Giro a margine della conferenza 'Migrazioni e sviluppo' alla Farnesina.

"Stiamo cercando di far entrare nei campi di detenzione del Paese le organizzazioni umanitarie per fare qualcosa. Ci dicono che molti di questi centri di detenzione sono irriformabili e vanno chiusi e penso che sia vero".

Bisogna dunque lavorare, ha concluso, perché i migranti "non raggiungano i campi e siano trattenuti nei Paesi di origine".

Ma è un'illusione pensare che il fenomeno migratorio possa passare come fenomeno transitorio, né si può pensare che si possa rispondere da soli, alzando cancelli o muri", ha detto ancora Giro durante la conferenza. La sicurezza infatti "non può essere solamente intesa come limitazione flussi", ma va fatto un ragionamento più a lungo termine.

Le persone si muoveranno lo stesso. Pensare solo a muri o respingimenti non ha futuro, dobbiamo essere più creativi" e in tema di sviluppo sostenibile "i flussi devono trasformarsi in un fenomeno di flusso circolare", ha aggiunto.

Secondo il viceministro, in tema di migrazioni non c'è ora una soluzione che veda condiviso lo sforzo tra Paesi di origine, di transito e di destinazione", ma non è possibile "immaginare questa soluzione senza un partenariato. L'Italia l'ha messo sul tavolo a Bruxelles". Anche i Paesi africani che "sono il grande sud europeo" possono "pensare di poter fare da sé".

Per questo l'Italia "ha pensato a una forma partenariato che vada oltre all'aiuto pubblico europeo" e che preveda il "coinvolgimento del settore privato". I flussi migratori "non sono solamente un fenomeno di emergenza, ma vanno inseriti in politiche ordinarie", che abbiano obiettivi "win-win".

Quanto ai corridoi umanitari, uno strumento che dimostra "che si può fare accoglienza e integrazione allo stesso tempo", l'Italia ha firmato un'intesa anche con "la parte etiopica", ha aggiunto. Da questo progetto, ha concluso annunciando nuovi arrivi il 27 aprile a Fiumicino, trarremo l'esperienza necessaria per realizzare una legge" sul tema. (ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati