L'auspicio è che le nostre linee guida vengano adottate".
Quanto alla certificazione delle ong che fanno soccorso in mare, secondo Latorre "è assolutamente indispensabile. Occorre verificare l'adeguatezza delle imbarcazioni e le caratteristiche degli equipaggi che spesso vengono affittati con impegni a termine". Sulla presenza di ufficiali di polizia giudiziaria sulle navi umanitarie, auspicata dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, non c'è stata convergenza di posizioni all'interno della commissione. "Le ong - ha spiegato il senatore - si rifiutano di far salire la polizia sulle loro navi. Senza il loro consenso bisognerebbe garantire la contestuale presenza di piccole unità con polizia giudiziaria a bordo".
E' inoltre fondamentale, ha proseguito Latorre, "costituire un Centro di coordinamento marittimo in Libia, mentre Malta e Tunisia non rispondono alle richieste di aiuto che arrivano dalle Ong".
Dalle audizioni dei procuratori siciliani, ha detto ancora Latorre, "è emerso che i satellitari vengono buttati in mare se i soccorsi sono fatti dalle navi militari, mentre nel caso di intervento di navi delle Ong, i telefonini vengono recuperati per essere riutilizzati in altre traversate. E in alcuni casi - ha aggiunto - quando il soccorso è fatto dalle organizzazioni umanitarie, soggetti libici prelevano il motore del barcone per riusarlo". La relazione auspica anche la trasparenza dei finanziamenti delle Ong e chiede che le procure vengano dotate degli strumenti per intercettare e mezzi le indagini. (ANSAmed).