ROMA - "Sull'immigrazione dobbiamo dirci onestamente che nonostante qualche passo in avanti la velocità con cui l'Ue si muove sul terreno delle politiche comuni resta drammaticamente al di sotto delle esigenze di governo e gestione di questo fenomeno. Lo diremo apertamente anche a Bruxelles.
Qualche risultato almeno simbolico è stato ottenuto: la Commissione ha annunciato una procedura d'infrazione per i tre Paesi che non accettano gli impegni. Ma non ci consola questa soddisfazione morale". Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni nelle comunicazioni in vista del Consiglio Ue in Aula al Senato.
"Quel che vogliamo sapere dall'Ue è se sulla strada" della gestione dei flussi migratori "c'è l'Ue o se noi dobbiamo continuare a cavarcela da soli. L'Italia è in grado di gestire la questione, sia pure con difficoltà crescenti, ma l'Europa se vuole recuperare la sua vitalità e scommettere sul proprio futuro deve avere una politica migratoria comune: lo pretendiamo a Bruxelles", ha proseguito il premier.
"L'importanza del rapporto tra Ue e Africa ci accompagnerà nei prossimi decenni. Ma l'Ue deve fare di più nei confronti degli sforzi che l'Italia ha messo in campo in rapporto con la Libia. Noi abbiamo aperto una strada, assumendoci grandi responsabilità aprendo l'ambasciata e facendo accordi con un governo fragile e con le tribù. E vengono i primi risultati perché dalla Guarda costiera libica sono stati recuperati migliaia di migranti. Una strada è stata aperta", ha aggiunto Gentiloni.