Il rapporto dell'Unicef fornisce quindi una serie di dati che fotografano il fenomeno migrazioni: 11 dei 25 paesi più poveri al mondo si trovano nell'Africa centrale e occidentale e negli ultimi 20 anni ci sono stati 25 grandi conflitti nella regione; si stima che siano inviati in Africa subsahariana dai migranti alle famiglie 33 miliardi di dollari di rimesse; la popolazione africana raddoppierà entro il 2050 ed entro il 2100 si prevede che supererà i 4 miliardi; oggi 100 milioni di persone nella regione vivono in città a meno di un metro al di sopra del livello del mare e l'aumento previsto del livello del mare potrebbe causare sfollamenti forzati di milioni di rifugiati climatici.
"I bambini in Africa centrale e occidentale si stanno muovendo in numeri mai registrati in precedenza. La maggior parte di loro - ha dichiarato Marie-Pierre Poirier, Direttore regionale dell'Unicef - si muove all'interno dell'Africa, non verso l'Europa o altri luoghi. Dobbiamo estendere il dibattito sulle migrazioni per includere anche le vulnerabilità di tutti i bambini migranti e ampliare i sistemi di protezione, in tutte le destinazioni previste". Il rapporto suggerisce che le migrazioni che coinvolgono bambini e giovani dall'Africa centrale e occidentale probabilmente aumenteranno a causa di una convergenza di fattori: rapida crescita della popolazione, urbanizzazione, sviluppo economico iniquo, conflitti persistenti, amministrazioni deboli, cambiamenti climatici. E ricorda ai responsabili politici di "porre i bambini al centro di ogni risposta alla questione migratoria". Sono sei i punti d'azione che, secondo l'organizzazione, dovrebbero essere adottati: proteggere i bambini rifugiati e migranti, soprattutto quelli non accompagnati, da sfruttamento e violenza; porre fine alla detenzione dei bambini richiedenti lo status di rifugiato o migranti, introducendo una serie di alternative pratiche; tenere unite le famiglie; consentire ai bambini rifugiati e migranti di studiare e dare loro accesso ai servizi sanitari; intervenire sulle cause che spingono a movimenti di massa di migranti e rifugiati; promuovere misure che combattano xenofobia, discriminazioni e marginalizzazione nei paesi di transito e di destinazione. Oltre a quest'Agenda l'Unicef ha lanciato una campagna, "#AChildIsAChild", per chiedere un gesto di solidarietà per i bambini rifugiati e migranti sradicati. E l'Unicef Italia promuove la petizione "Per ogni bambino sperduto", rivolta all'Unione Europea, per chiedere la protezione dei diritti e l'accesso ai servizi di base per i minorenni rifugiati e migranti.(ANSAmed).