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Migranti: Salvini ribadisce, porti chiusi per navi Open Arms

Ieri l'Ue lo ha frenato: 'La Libia non è porto sicuro'

17 luglio, 12:49

ROMA / BRUXELLES  - "Due navi di Ong spagnole sono tornate nel Mediterraneo in attesa del loro carico di esseri umani. Risparmino tempo e denaro, i porti italiani li vedranno in cartolina", ha scritto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, su Twitter, ribadendo il suo no alla connessione dei poeti italiani alle navi della Ong catalana Proactiva Open Arms che si trovano al momento in zona Sar davanti alla Libia.

Una politica sulla quale Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, commenta in un'intervista su Repubblica dopo al sua visita in Niger: "Non è mandando ai partner 250 migranti che si risolvono i problemi. Al governo manca una strategia complessiva, affronta la questione solo da punto di vista della sicurezza. I flussi si bloccano solo con una strategia Ue, non prendendo in ostaggio donne e bambini sulle navi". Così il presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani, in un'intervista a Repubblica in cui parla della sua visita in Niger. "Viaggerò con una delegazione di una trentina di imprese europee perché è un Paese chiave che, grazie a seri investimenti Ue, dal 2016 ha ridotto i passaggi dei migranti da 300mila a 10mila", spiega Tajani. "È anche per questa ragione che le partenze dalla Libia sono diminuite dell'80% e tutto grazie al lavoro dell'Unione. Un modello da esportare anche in altri paesi africani".

Lunedì Salvini ha aperto un nuovo fronte con l'Unione europea, con ancora aperta la partita con Bruxelles e i partner europei per i ricollocamenti dei 450 migranti sbarcati a Pozzallo: la Libia deve essere considerata un 'porto sicuro' dove riportare tutti coloro che salpano dalle coste del Paese nordafricano, aveva dichiarato il ministro dell'Interno. Non se ne parla, è stata la risposta secca a Salvini arrivata dalla Commissione europea: "Nessuna operazione o nave europea fa sbarchi in Libia perché noi non consideriamo la Libia un porto sicuro" sottolinea un portavoce della Commissione prima dell'intervento dell'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini.

La decisione di non considerare la Libia un porto sicuro, ha precisato Mogherini, "è della Corte europea dei diritti dell'uomo, quindi è una valutazione puramente giuridica, sulla quale non c'è decisione politica da prendere, ma è puramente nella mani di una Corte indipendente, che ha i suoi metodi di valutazione basati sullo stato di diritto e sulla legge". Senza contare che la questione "non è stata sollevata dall'Italia al Consiglio" Ue. Come dire: l'Italia nelle sedi ufficiali, non ha mai ventilato l'ipotesi. Immediata è stata la replica di Salvini: "L'Unione europea vuole continuare ad agevolare il lavoro sporco degli scafisti? Non lo farà in mio nome, o si cambia o saremo costretti a muoverci da soli".

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