(ANSAmed) - STRASBURGO, 28 FEB - La Corte europea dei diritti
umani ha stabilito che la Grecia, detenendo dei minori migranti
non accompagnati nelle stazioni di polizia di frontiera li ha
sottoposti a trattamento degradante. I minori arrivati poco
prima della firma dell'accordo Ue-Turchia, provenienti da Siria,
Iraq e Marocco, avevano all'epoca tra i 14 e i 17 anni. Hanno
passato tra i 21 e i 33 giorni nelle stazioni di frontiera prima
di essere trasferiti in un centro di accoglienza con una zona
destinata ai minori.
Nella sentenza la Corte di Strasburgo ha ribadito che le
stazioni di polizia "non sono dei luoghi in cui si possono
detenere le persone per più giorni" e che certe loro
caratteristiche, come il fatto di non poter uscire all'aria
aperta, la mancanza di determinati servizi, è un'aggravante nel
caso si tratti della detenzione di minori.
I giudici inoltre sottolineano che già nel 2017 il comitato
anti tortura del Consiglio d'Europa ha definito "inaccettabile"
il fatto che dei minori siano tenuti nelle stazioni di polizia,
per diversi giorni o anche settimane, senza alcuna assistenza
sociale e psicologica. (ANSAmed).