(ANSAmed) - BRUXELLES, 7 FEB - Una notte di riflessione non è
stata sufficiente a sbloccare l'impasse in cui si è incagliata
la trattativa sul rilancio dell'operazione europea Sophia, che
numerosi Paesi dell'Ue vorrebbero rafforzare anche con assetti
navali, per aggiungere efficacia al controllo sull'embargo delle
armi alla Libia. Alla riunione straordinaria di stamani del
Comitato politica e sicurezza (Cps), Austria e Ungheria hanno
mantenuto la porta chiusa alla possibilità che nel suo
'revamping', Sophia torni a disporre anche di navi. La
discussione comunque andrà avanti nei prossimi giorni, secondo
quanto spiegano più fonti diplomatiche europee all'ANSA. Vienna
e Budapest insistono nel dire no a qualsiasi soluzione sulla
ripartizione di eventuali migranti soccorsi in mare: una
questione secondaria rispetto alla discussione, ma su cui i due
Paesi sono granitici. Al momento tra i 27 c'è intesa solo per
rafforzare la vigilanza aerea. Un segnale che vari Stati
ritengono insufficiente, in vista della riunione dei ministri
degli Esteri Ue, del 17 febbraio. (ANSAmed).