(ANSAmed) - ROMA, 2 MAR - Non ci sono al momento segnali che i combattenti jihadisti abbiano o stiano utilizzando i canali migratori per raggiungere l'Europa. Lo scrivono gli 007 nella relazione al Parlamento confermando invece, per quanto riguarda la rotta tunisina, l'esistenza di "reti criminali italo-tunisine" coinvolte oltre che nel traffico di migranti anche nel contrabbando di tabacchi e nel traffico di droga". Gli 007 segnalano inoltre due fenomeni connessi alla tratta: il ricorso alle 'navi madre' e un aumento degli sbarchi fantasma. Nonostante la "possibile contiguità" tra cellule jihadiste presenti nell'area della Tripolitania occidentale e "facilitatori" impegnati nel gestire i migranti che dal Sudan raggiungono Zuwara, in Libia - dicono i servizi d'intelligence - "allo stato attuale non sono state rilevate evidenze circa l'utilizzo strutturale dei canali migratori clandestini per l'invio di jihadisti in Europa".
Quello che invece segnalano gli 007 è che il conflitto in Libia "non ha depotenziato le organizzazioni che gestiscono la tratta" che, anzi, hanno mostrato "particolare duttilità nell'adeguare il proprio modus operandi". Piuttosto, ha "indebolito il presidio sul territorio" da parte delle autorità e portato alla "chiusura di alcuni centri di raccolta, con relative ripercussioni sulla capacità di gestione dei migranti".
Ecco perché nella Relazione si ribadisce che c'è la "necessità, concreta e urgente, che l'Europa risponda ad un fenomeno che la investe nella sua interezza esprimendo una posizione unitaria e condivisa".
Gli uomini di Aise e Aisi, infine, ribadiscono due aspetti relativi alle gestione dei migranti emersi nel 2019: da un lato il "frequente ricorso a 'navi madre', che effettuano un primo tratto di traversata sfuggendo ai controlli e che, in prossimità delle acque territoriali italiane trasbordano i migranti sui barchini". Una rimodulazione, spiegano, dovuta alla riduzione della presenza delle navi delle Ong e alla sospensione della missione europea Sophia. Dall'altro il "consolidamento" del fenomeno degli "sbarchi autonomi" o "sbarchi fantasma", non più solo dalla Tunisia ma anche dalla Libia. (ANSAmed).