La diplomazia è al lavoro nel tentativo di disinnescare la portata esplosiva della situazione, con la mediazione della cancelliera Angela Merkel e del leader del Consiglio europeo Charles Michel, che hanno sentito il presidente Recep Tayyip Erdogan, e quella del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha parlato col suo omologo Mevlut Cavusoglu. Il dossier è sul tavolo del Consiglio Esteri straordinario, convocato dall'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, ma Parigi ha già rafforzato la sua presenza militare nell'area, inviando due caccia Rafale e due navi militari, mentre Atene è in stato di allerta, con i soldati richiamati dal congedo estivo.
Le fibrillazioni sono palpabili, anche perché, nella sua nuova dimostrazione di forza, la Turchia ha avviato un'esercitazione navale nell'area a sud est delle isole greche di Kastellorizo e Rodi, ed un incidente involontario potrebbe far precipitare la situazione.
L'escalation arriva a una settimana dalla firma dell'accordo di demarcazione marittima tra il governo greco e l'Egitto del 6 agosto. Un'intesa in contrasto con quella siglata a novembre tra Erdogan e il premier libico Fayez Al Sarraj per una spartizione del Mediterraneo orientale, in cambio di aiuto militare contro il generale Khalifa Haftar (sostenuto da Russia, Egitto ed Emirati). Una divisione che oltre a porre un'ipoteca su ampie zone di ricerca di idrocarburi, dove anche l'Italia ha interessi attraverso l'Eni, blocca il transito a Eastmed, il progetto di gasdotto sottomarino che partendo dalle coste di Israele dovrebbe toccare Cipro, Grecia, e sbucare in Puglia. Non a caso l'ambasciata israeliana ad Atene ha sottolineato che "Israele sta monitorando con attenzione l'incremento delle tensioni nel Mediterraneo orientale" e ha espresso il suo pieno sostegno e solidarietà alla Grecia. Ma la situazione crea nuove preoccupazioni anche tra i membri della Nato, e forse proprio per questo, venerdì a Vienna, il segretario di Stato Usa Mike Pompeo incontrerà il ministro degli Esteri greco Nikos Dendias.
(ANSAmed).