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Immigrazione: 'Francia colabrodo'; allarme flussi da Italia

Operazione polizie Ue per individuare trafficanti, polemiche

13 ottobre, 19:18

(ANSAmed) - PARIGI, 13 OTT - "La Francia colabrodo": a rilanciare l'allarme sul problema dell'immigrazione è il quotidiano francese Le Figaro, che cita un rapporto confidenziale della polizia transalpina. "In un anno - avverte basandosi sui dati di quel documento - oltre 100.000 clandestini sono riusciti a varcare la frontiera franco-italiana", tra Ventimiglia e Mentone. "Un dossier diventato particolarmente sensibile per il ministero dell'Interno, in assenza di mezzi sufficienti (...) per gestire l'esplosione dei flussi". Intanto vi è stata una manifestazione per chiedere più poliziotti a Calais, la città del nord del Paese particolarmente colpita dai problemi dell'immigrazione, tanto da essere definita la 'Lampedusa del nord'. Secondo un portavoce dei promotori, secondo cui non vi è alcun intento razzista, ci sono attualmente tra ''i 2.000 e i 2.500 migranti a Calais'', mentre ''migliaia attendono alle porte dell'Italia per dirigersi verso l'eldorado britannico''.

Sul tema torna ad intervenire la presidente della Camera Laura Boldrini. "L'Italia stia facendo la sua parte con l'operazione Mare Nostrum - ha detto ad una conferenza interparlamentare sui diritti fondamentali -. Ma il soccorso e il salvataggio devono essere un obbligo dell'Europa nel suo complesso. La questione del salvataggio in mare va dunque 'europeizzata', perché la frontiera del Mediterraneo è una frontiera Europea". Fra chi attraversa il Mediterraneo, ha aggiunto, "attualmente prevalgono nettamente i richiedenti asilo, i potenziali rifugiati, persone, cioè, che lasciano la loro terra perché non hanno scelta". Dalla Siria, dall'Eritrea, dal Sudan o dalla Somalia, fuggendo da guerre e persecuzioni, "arrivano per chiedere asilo - ha sottolineato - mettendo a rischio la loro vita, affidandosi ai trafficanti, perché allo stato non ci sono alternative a quella roulette russa che è il Mediterraneo".

Polemiche intanto per l'operazione Mos Maiorum (i 'costumi degli antenati') che da oggi al 26 ottobre impegna le forze di polizia di tutta Europa, con il coordinamento dell'Italia, nel tentare di bloccare migranti irregolari e risalire ai gruppi di trafficanti che li hanno aiutati ad entrare in Europa. Critico fra gli altri il Consiglio italiano per i rifugiati (Cir), secondo cui l'obiettivo sarà "difficile da raggiungere per i 18 mila poliziotti degli stati membri Ue, perché non conoscono la distinzione tra profughi, richiedenti asilo e migranti irregolari. Inoltre, per la polizia sarà difficile "identificare, perseguire e fermare gruppi della criminalità organizzata" perché i gruppi di trafficanti di persone vengono guidati da centrali operative in Nord Africa e Medio Oriente, ovvero in stati fuori dall'area operativa di Mos Maiorum.

"Non resta che una chiave di lettura - commenta il direttore del Cir, Christopher Hein - una parte della politica europea, quella che comanda gli apparati di sicurezza, intende dare un segnale molto preciso di contrasto alle dichiarazioni fatte 10 giorni fa a Lampedusa anche dal presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz e dalla presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, sulla necessità di aprire canali umanitari di accesso dei rifugiati in Europa, di promuovere una maggiore solidarietà tra gli stati membri e di continuare l'opera di salvataggio in mare nell'ambito di o analogamente a Mare Nostrum". (ANSAmed).

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