Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Francia: Jihadista 'tipo', famiglia ceto medio e atea

20 novembre, 16:17

Alcuni boia dell'Isis Alcuni boia dell'Isis

(ANSAmed) - PARIGI, 18 NOV - Gli aspiranti jihadisti francesi hanno tra i 15 e i 21 anni, provengono da famiglie di ceto medio e per lo più atee. E' il profilo "tipo" del giovane che parte ad arruolarsi in Siria o in Iraq, in contrasto con gli stereotipi diffusi, che emerge da uno studio del Centro di prevenzione delle derive settarie (Cpdsi), realizzato sulle testimonianze di più di 160 famiglie.

Sono ragazzi dal profilo "ordinario", ha fatto notare la ricercatrice e antropologa Dounia Bouzar, fondatrice del Cpdsi.

Più in dettaglio, dallo studio emerge che la grande maggioranza di questi giovani hanno un'estrazione sociale media (67%) e non popolare come spesso si pensa (16%). Solo il 17% di loro vengono da famiglie più benestanti.

Solo il 5% di questi giovani, si apprende ancora, ha commesso atti di piccola delinquenza. Sono soprattutto (40%) giovani "iper sensibili" che hanno conosciuto periodi di "depressione" e "si pongono delle domande sul senso della vita".

Gli aspiranti jihadisti, che si convertono all'Islam radicale, non crescono in famiglie musulmane praticanti. L'80% di loro proviene da famiglie che si dichiarano "atee". E solo il 10% ha genitori immigrati.

Internet e i social network sono nel 91% dei casi i principali strumenti utilizzati dai gruppi terroristi per reclutare nuovi giovani combattenti. (ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati