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Grecia: mancato rientro troika ormai è 'questione politica'

Missione a Parigi per sbloccare impasse. Syriza,è gatto con topo

24 novembre, 13:05

(di Demetrio Manolitsakis) (ANSAmed) - ATENE, 24 NOV - Il problema dovuto al mancato ritorno dei rappresentanti della troika (Fmi, Ue e Bce) ad Atene per riprendere il controllo sull'attuazione del piano di risanamento dell'economia è diventato una questione politica e come tale dovrà essere ora affrontata.

Per questo motivo stasera una squadra di funzionari del ministero delle Finanze greco partirà in tutta fretta per Parigi dove domani avrà colloqui con gli esperti della troika. Lo ha reso noto stamani il ministro delle Finanze Gikas Hardouvelis. La data del ritorno della troika ad Atene, ha detto il ministro, "è una questione politica", mentre il premier Antonis Samaras è in continuo contatto telefonico con Bruxelles e altre capitali europee per cercare una soluzione del problema.

Del resto ritardi e complicazioni nelle trattative tra il governo e la troika ci sono state anche nel passato. Anzi per vari motivi nessuno dei controlli sinora effettuati si è concluso entro la data prevista, mentre alla fine di ogni controllo rimanevano problemi irrisolti puntualmente rimandati all'incontro successivo.

In questo quinto ed ultimo controllo, diversi analisti rilevano, l'atteggiamento dei rappresentanti della troika nei confronti della Grecia è stato a dir poco inammissibile. "I colletti bianchi agli ordini di altri colletti bianchi di un centro di potere che gioca con Atene come il gatto fa con il topo", come il deputato di Syriza, Panajotis Lafazanis, ha definito in Parlamento i rappresentanti della troika, "stanno cercando di guadagnare tempo stravolgendo i piani del governo". Questo atteggiamento, secondo il parlamentare, si spiegherebbe con il timore della troika che l'adozione di una linea di sostegno precauzionale possa essere interpretata da parte greca come un allentamento dei controlli, oppure che un eventuale ricorso anticipato alle urne in occasione della scadenza del mandato del presidente della Repubblica (il mandato di Karolos Papoulias scade a febbraio) possa creare instabilità politica e quindi danneggiare la situazione dell'economia. All'impovviso, e mentre tutto sembrava andare verso il superamento degli ultimi ostacoli per l'uscita di Atene dai Memorandum - ovvero gli accordi firmati all'inizio della crisi - la troika ha rimesso sul tavolo del negoziato, tra le varie questioni spinose, anche quella dell'asserito "buco" di oltre 3,5 miliardi di euro nel bilancio del 2015 che per il governo non esiste.

Si tratta, dicono al ministero delle Finanze, di un errore di calcolo da parte dei rappresentanti dei creditori internazionali come confermano tutti gli indici economici del bilancio a partire dall'avanzo primario all'1,5% del Pil, confermato proprio ieri anche dall'agenzia internazionale di rating Fitch.

Del resto non sarebbe questa la prima volta che i rappresentanti dei creditori internazionali della Grecia sbagliano i conti. Da parte sua il governo aspira, secondo i giornali, ad una soluzione-pacchetto che dovrebbe comprendere l'uscita del Paese dai Memorandum, l'adozione della linea di sostegno precauzionale e l'alleggerimento del debito. Tale progetto però non trova il sostegno del Fmi e di Berlino, che vorrebbero che tutto si risolvesse passo dopo passo. Al governo, nonostante il ritardo registrato nelle trattative, c'è fiducia che nelle prossime ore si raggiungerà l'intesa che aprirà la strada al ritorno della troika ad Atene già entro la metà di questa settimana.

Per quanto riguarda la riunione dell'Eurogruppo in programma per 8 dicembre che dovrebbe sancire l'uscita della Grecia dal Memorandum e decidere sull'adozione della linea di sostegno precauzionale del Paese, al governo si spera di essere ancora in tempo per arrivare all'appuntamento. (ANSAmed).

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