(di Chiara Rancati)
(ANSAmed) - PARIGI, 15 DIC - Nuova operazione contro le
cellule di reclutamento di jihadisti in Francia. Almeno una
decina di persone sono state arrestate nella regione di Tolosa
(sudovest del Paese), in Normandia e nella banlieue di Parigi,
con l'accusa di essere i gestori di una "filiera" che
individuava aspiranti combattenti per la causa dell'estremismo
islamico e ne organizzava il trasferimento in Siria.
Gli inquirenti hanno rifiutato di fornire dettagli precisi sulle persone coinvolte nell'operazione, limitandosi a dire che la loro individuazione è "il risultato di un anno di indagini".
I media francesi rivelano però che gli arrestati sono tutti molto giovani, nati nella seconda metà degli anni Ottanta o nei primi anni Novanta, e che uno degli uomini coinvolti si trovava già in prigione per reati di altra natura. A portare su di loro l'attenzione delle forze dell'ordine, secondo un'informazione dell'emittente "Bfm Tv", sarebbe stata una segnalazione di una famiglia di origine turca, preoccupata per la radicalizzazione del proprio figlio.
Il gruppo aveva già organizzato la partenza in Siria di alcuni jihadisti, due dei quali sarebbero stati identificati, e al momento dell'arresto erano sul punto di inviarne un'altra decina. L'organizzazione era molto discreta e ramificata sul territorio francese, tanto che secondo alcuni non è da escludere che gli arresti appena annunciati ne abbiano smantellato solo una parte.
Negli ultimi due anni la Francia sta facendo fronte a un numero crescente di partenze di giovani islamici radicalizzati, uomini ma anche donne, verso i campi di battaglia in Siria e Iraq. Secondo dati forniti il mese scorso dal ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve, attualmente ci sarebbero almeno 400 persone di nazionalità francese che combattono nelle file dello Stato islamico o di altre formazioni jihadiste, mentre almeno 200 sarebbero pronti a partire e oltre 120 sarebbero già rientrati in patria.
In totale, aveva dichiarato il primo ministro Manuel Valls, i francesi coinvolti a qualche titolo con l'estremismo islamico militante sarebbero "oltre un migliaio", e tra questi "una cinquantina" sono già morti in Siria. Questo fa della Francia il Paese occidentale più rappresentato nelle file dei gruppi jihadisti. (ANSAmed).
Gli inquirenti hanno rifiutato di fornire dettagli precisi sulle persone coinvolte nell'operazione, limitandosi a dire che la loro individuazione è "il risultato di un anno di indagini".
I media francesi rivelano però che gli arrestati sono tutti molto giovani, nati nella seconda metà degli anni Ottanta o nei primi anni Novanta, e che uno degli uomini coinvolti si trovava già in prigione per reati di altra natura. A portare su di loro l'attenzione delle forze dell'ordine, secondo un'informazione dell'emittente "Bfm Tv", sarebbe stata una segnalazione di una famiglia di origine turca, preoccupata per la radicalizzazione del proprio figlio.
Il gruppo aveva già organizzato la partenza in Siria di alcuni jihadisti, due dei quali sarebbero stati identificati, e al momento dell'arresto erano sul punto di inviarne un'altra decina. L'organizzazione era molto discreta e ramificata sul territorio francese, tanto che secondo alcuni non è da escludere che gli arresti appena annunciati ne abbiano smantellato solo una parte.
Negli ultimi due anni la Francia sta facendo fronte a un numero crescente di partenze di giovani islamici radicalizzati, uomini ma anche donne, verso i campi di battaglia in Siria e Iraq. Secondo dati forniti il mese scorso dal ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve, attualmente ci sarebbero almeno 400 persone di nazionalità francese che combattono nelle file dello Stato islamico o di altre formazioni jihadiste, mentre almeno 200 sarebbero pronti a partire e oltre 120 sarebbero già rientrati in patria.
In totale, aveva dichiarato il primo ministro Manuel Valls, i francesi coinvolti a qualche titolo con l'estremismo islamico militante sarebbero "oltre un migliaio", e tra questi "una cinquantina" sono già morti in Siria. Questo fa della Francia il Paese occidentale più rappresentato nelle file dei gruppi jihadisti. (ANSAmed).
