Il problema è che sono atti gratuiti, ingiustificati, eccessivi - spiega ai microfoni di France Info Jean-Marie Fardeau, direttore per la Francia di Hrw - sappiamo che la polizia ha il diritto di usare la forza, il diritto di forzare qualcuno a scendere da un camion se vi è salito illegalmente.
Ciò che non ha il diritto di fare è, una volta che la persona è scesa, picchiarla, tirarle dei gas lacrimogeni, sommergerla di colpi fino a provocare fratture". Questi gesti, precisa, non sono "sistematici" o generalizzati, ma comunque molto frequenti.
Su un campione di diverse decine di migranti interpellati dall'Ong, oltre la metà dice di essere stata almeno una volta malmenata da poliziotti o gendarmi.
I pestaggi dopo le perquisizioni ai camion in partenza non sono però gli unici momenti di violenza. "Ci sono molti migranti, sudanesi, eritrei, etiopi - riferisce ancora Fardeau - che ci raccontano che quando si trovavano soli o in piccoli gruppi per strada, in luoghi un po' isolati, vengono avvicinati da poliziotti in tenuta anti sommossa, che a volte si avvicinano e li picchiano, li bloccano a terra, provocando anche qui fratture o ferite al viso". La prefettura di Calais e il ministero dell'Interno, pero', respingono le accuse. "Si registrano, è vero, un gran numero di ferite nella comunità dei migranti, ma la causa principale sono gli scontri tra le reti di 'passeur' o tra le diverse nazionalità", dice sempre a France Info il prefetto, Denis Robin, secondo cui la polizia ha sempre agito "in un quadro legale", ma si trova di fronte "migranti sempre più violenti. Ancora piu' duro il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, che in una nota emessa in mattinata "si rammarica che l'associazione Human Rights Watch non abbia fatto lo sforzo di verificare le accuse di violenze di polizia che fa", sottolineando in particolare che non e' mai stata sporta alcuna denuncia su fatti di questo tipo. "Si invita di conseguenza l'associazione a fornire alle autorità gli elementi tangibili che ha potuto raccogliere - conclude - affinché possano essere svolte inchieste approfondite e imparziali". (ANSAmed)