(di Francesco Nuccio)
(ANSAmed) - TUNISI, 17 MAR - "La Tunisia è un Paese sicuro
che può essere visitato tranquillamente". E' questo il messaggio
che la ministra del Turismo tunisino, Selma Ellouni Rekik,
lancia ai visitatori stranieri, smentendo notizie allarmistiche
e falsi video circolati sul web circa presunti rischi legati al
terrorismo islamico. "Certamente la situazione in Libia - spiega
in un'intervista all'ANSA - non ci aiuta, come avviene sempre
quando ci sono problemi in Paesi vicini, ma le nostre frontiere
sono assolutamente impermeabili a qualunque tentativo di
infiltrazione. Non c'è nessun problema di sicurezza in Tunisia,
è tutto sotto controllo".
Le rassicurazioni del ministro sono confermate non solo dalla
presenza massiccia di militari e forze dell'ordine, ma anche dai
giovani che affollano i locali della capitale e che sono stati i
veri protagonisti della rivoluzione del Gelsomino, culminata nel
gennaio 2011 con la caduta di Ben Ali. Con il varo della nuova
Costituzione, le prime elezioni democratiche e la nascita di un
governo di coalizione che intende guidare il Paese per i
prossimi cinque anni, la Tunisia è oggi uno dei paesi
politicamente più stabili del Nord Africa. "Il nostro messaggio
- puntualizza la ministra - riguarda non solo il turismo ma
anche l'economia: dobbiamo dare fiducia agli imprenditori
stranieri che vogliono investire in Tunisia".
Di questo "nuovo corso" Selma Ellouna Rekik è in un certo
senso uno dei simboli: manager di successo nel settore
Agroalimentare, alla guida del ministero del Lavoro e della
Formazione professionale prima di approdare al Turismo, è una
delle otto donne nel governo guidato da Habib Essid. "Le donne
in Tunisia - sottolinea - hanno avuto un ruolo importante sia
prima sia dopo la rivoluzione, come dimostra lo Statuto che
sanciva l'eguaglianza con gli uomini promulgato da Bourghiba già
nel '56. E oggi in Parlamento le donne sono il 33%".
Circa il rilancio del turismo in Tunisia la ministra ha le
idee chiare: la sua parola d'ordine è diversificare l'offerta.
"Fino ad ora - spiega - l'80% del nostro mercato era rivolto al
turismo balneare. Adesso vogliamo puntare anche su altri settori
come il turismo culturale, valorizzando i nostri siti
archeologici come Cartagine, El Jam o il Museo del Bardo dove è
custodita la più ricca collezione di mosaici romani del mondo;
vogliamo promuovere il golf e la talassoterapia, in cui siamo i
secondi al mondo dopo la Francia, o ancora siamo intenzionati a
sviluppare il turismo sahariano nelle aree interne del Paese".
Per raggiungere questi obiettivi il ministro indica anche alcune
parole d'ordine: "Migliorare la qualità; potenziare il trasporto
aereo e marittimo; aumentare l'offerta turistica".
Un appuntamento importante è rappresentato anche da Expo
2015. "Il 27 maggio - annuncia il ministro - ci sarà la Giornata
della Tunisia, con la presenza a Milano dei vertici
istituzionali e politici del Paese. Sarà l'occasione per
presentare non solo i nostri prodotti gastronomici ma anche la
nostra offerta turistica".
Del resto anche i dati sui flussi dei visitatori confermano
la ripresa degli arrivi dall'Italia: dopo il boom del 2009 con
383 mila presenze e il crollo del 2011 con 120 mila, il mercato
ha registrato una costante risalita fino ai 252 mila turisti
italiani registrati nel 2014. "Contiamo di migliorare
ulteriormente - conclude Selma Elloune Rekik -. Non siamo
ottimisti nè pessimisti, siamo soltanto determinati". (ANSAmed).