Il piano include un totale di 40 misure articolate intorno a giustizia, istruzione e web. Inoltre, razzismo e antisemitismo diventano una "circostanza aggravante" per l'insieme degli atti illeciti. Parte del piano d'azione suscita le dure critiche delle associazioni per la difesa della libertà d'espressione. Il governo socialista di François Hollande, infatti, ha deciso che i discorsi razzisti e antisemiti verranno repressi come qualsiasi reato di diritto comune. Fino ad oggi, essi venivano invece esaminati con la legislazione legata al diritto di stampa: "più lenta e più tecnica rispetto a quella che riguarda gli altri delitti del codice penale", osserva Libération. Ma dopo gli attentati di inizio gennaio, l'esecutivo intende dare un segnale forte: l'incitamento all'odio non può beneficiare di deroghe, anche a nome della libertà d'espressione. Gran parte delle stesse associazioni antirazziste (Sos Racisme, Ligue des droits de l'Homme), come anche molti giuristi specializzati in diritto di stampa, sono opposti al progetto che a loro avviso rischia di moltiplicare i processi express in dossier spesso complessi che invece andrebbero trattati con molta attenzione e prudenza. "Rendere omaggio a Charlie Hebdo rafforzando la censura è una pura abberrazione", scrive oggi sul Figaro, la prof di diritto pubblico, Anne-Marie Le Pourhiet.(ANSAmed).
Francia: 100 milioni di euro contro razzismo e antisemitismo
Valls annuncia stretta su insulti razzisti, e' polemica
Il piano include un totale di 40 misure articolate intorno a giustizia, istruzione e web. Inoltre, razzismo e antisemitismo diventano una "circostanza aggravante" per l'insieme degli atti illeciti. Parte del piano d'azione suscita le dure critiche delle associazioni per la difesa della libertà d'espressione. Il governo socialista di François Hollande, infatti, ha deciso che i discorsi razzisti e antisemiti verranno repressi come qualsiasi reato di diritto comune. Fino ad oggi, essi venivano invece esaminati con la legislazione legata al diritto di stampa: "più lenta e più tecnica rispetto a quella che riguarda gli altri delitti del codice penale", osserva Libération. Ma dopo gli attentati di inizio gennaio, l'esecutivo intende dare un segnale forte: l'incitamento all'odio non può beneficiare di deroghe, anche a nome della libertà d'espressione. Gran parte delle stesse associazioni antirazziste (Sos Racisme, Ligue des droits de l'Homme), come anche molti giuristi specializzati in diritto di stampa, sono opposti al progetto che a loro avviso rischia di moltiplicare i processi express in dossier spesso complessi che invece andrebbero trattati con molta attenzione e prudenza. "Rendere omaggio a Charlie Hebdo rafforzando la censura è una pura abberrazione", scrive oggi sul Figaro, la prof di diritto pubblico, Anne-Marie Le Pourhiet.(ANSAmed).