"Siamo fieri di lanciare questo processo fiscale semplice e efficace nella nostra prima destinazione mondiale e permettere cosi' a Parigi di percepire questa importante fonte di reddito da parte dei nostri viaggiatori", spiegava Nicolas Ferrary, direttore per la Francia di Airbnb, nel giorno dell'accordo tra il sito e la capitale. Aggiungendo: "Lavorando strettamente con il governo per semplificare il pagamento della tassa di soggiorno contribuiamo a un quadro moderno ed equo per il turismo in Francia".
Fino ad oggi, almeno sulla carta, raccogliere la tassa di soggiorno spettava ai singoli affittuari. Un compito che anche a causa di un sistema piuttosto complesso non veniva praticamente mai onorato, con importanti perdite per le casse del Comune. Con il nuovo sistema il totale dei proventi dovrebbe ammontare a "qualche milione di euro" all'anno, assicurano gli addetti ai lavori. Parigi è la prima ma presto Airbnb potrebbe estendere il meccanismo anche ad altre destinazioni turistiche. Spesso accusata dagli albergatori di concorrenza sleale, la piattaforma internet tenta cosi' la carta della pacificazione. Mentre continua il lavoro degli agenti parigini per scovare gli affittuari abusivi. (ANSA).