PARIGI - Il sito archeologico di Palmira, in Siria, ha subito "danni considerevoli", soprattutto agli oggetti custoditi nel museo, ma "nonostante la distruzione di diverse strutture emblematiche, conserva in gran parte la sua integrità e la sua autenticità". E' il verdetto degli esperti dell'Unesco, dopo una prima missione tecnica di valutazione condotta tra il 24 e il 26 aprile, secondo quanto riporta una nota. L'agenzia Onu "si impegna a lavorare con l'insieme dei partner per adottare le misure di salvaguardia d'urgenza". Più in dettaglio, gli esperti hanno confermato la distruzione dell'arco di trionfo e del tempio di Baal, di cui restano solo "le rovine polverizzate". Non hanno invece potuto verificare i danni subiti dal tempio di Bel e dalla cittadella mamelucca che sovrasta la città, entrambi ancora inagibili per il protrarsi dei lavori di sminamento.
Nel museo, gli esperti hanno riscontrato i forti danni subiti da molti reperti, soprattutto "statue di grandi dimensioni, sarcofagi e sculture che non si erano potute mettere al riparo", e che sono state "sfigurate, martoriate e decapitate". Molti dei frammenti giacciono ancora sul pavimento, ma i primi passi della selezione e documentazione, in vista di un restauro, sono già cominciati.
"Palmira costituisce uno dei pilastri dell'identità siriana - commenta nella nota la direttrice dell'Unesco, Irina Bokova - e una fonte di dignità per tutti i siriani. L'Unesco è determinata ad assicurare la salvaguardia di questo e degli altri siti, con tutti i suoi partner, nel quadro più ampio delle operazioni umanitarie e della costruzione della pace". (ANSAmed)