"Dopo aver visto l'atteggiamento di Germania, Olanda, Austria e altri Paesi Ue - ha detto da parte sua il ministro della Giustizia di Ankara, Bekir Bozdagcapisco - capisco quanto sia importante il nostro tentativo di cambiare il sistema" introducendo il presidenzialismo in Turchia con il referendum del 16 aprile. Ed è tornato ad accusare l'Europa di proteggere "terroristi e golpisti" che agiscono contro la Turchia.
Intanto il sindaco di Strasburgo, Roland Ries, si oppone a un comizio di Recep Tayyip Erdogan, previsto a inizio aprile nel capoluogo alsaziano. "Sono ostile a questa venuta con i rischi di oltraggio all'ordine pubblico", ha detto anche se l'ultima parola spetta al ministero dell'Interno.
Il governo di Ankara ha lanciato una intensa campagna all'estero, dove gli espatriati hanno ormai diritto di voto, suscitando tensioni con l'Europa, in particolare, con i Paesi Bassi. In Francia, la comunità turca conta circa 700 mila persone.
Il commissario all'allargamento dell'Unione, Johannes Hahn, in un'intervista pubblicata sulla Bild, ha detto che "se la Turchia non inverte rapidamente il suo corso, un'adesione all'Ue diviene sempre più irrealistica". "Il corso autoritario del presidente Erdogan e il progetto di modifica della costituzione rappresentano un distacco dall'Europa, ha proseguito Hahn, non escludendo che "gli Stati Ue possano riunirsi in breve per riesaminare la situazione". (ANSAmed).