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LIbia: Russia,vogliamo incontri con fazioni a Mosca o Grozny

Ambasciatore Italia, minacce Haftar non fermano missione Italia

04 agosto, 09:54

(ANSAmed) - MOSCA, 4 AGO - La Russia vorrebbe organizzare colloqui tra le fazioni libiche a Mosca o nella capitale cecena Grozny: lo ha fatto sapere il capo del gruppo di contatto sulla Libia presso il ministero degli Esteri russo e la Duma, Lev Dengov, in un'intervista al quotidiano Kommersant. "Ci sono tali piani", ha spiegato Dengov, aggiungendo che i russi sono "impegnati in negoziati attivi con i libici" e che "un certo numero di delegazioni libiche hanno visitato Mosca e hanno espresso disponibilità a un'altra visita, a Mosca o a Grozny".

Le minacce del generale Khalifa Haftar non fermano la missione italiana in Libia. Ad affermarlo in una intervista al 'Corriere della Sera' è l'ambasciatore italiano a Tripoli, Giuseppe Perrone.

Le parole del generale Haftar, spiega il diplomatico, "non fermano la missione italiana, già concordata con le legittime autorità libiche che fanno capo al Consiglio presidenziale sulla base di una sua richiesta". "Noi - aggiunge - siamo interessati a operare d'intesa con tutti i libici se è possibile, e ovviamente con il generale Haftar. Quindi cercheremo il contatto anche con lui e faremo in modo di spiegare gli obiettivi di una missione che non è militare, ma di assistenza alle autorità libiche affinché possano esercitare la loro sovranità in tutto il territorio del Paese. Lo stiamo spiegando a tutte le autorità. È una missione che serve a rafforzare la sovranità libica, non a indebolirla". "La nostra - fa anche sapere Perrone - è una strategia complessiva. Con la Guardia costiera libica, una parte.

Lavoriamo al Sud anche con la Guardia di frontiera e con i Paesi vicini. L'obiettivo è che il traffico di esseri umani non entri proprio in Libia. Agiamo con sindaci del Sud e della costa perché ci siano alternative all'economia di questo traffico.

Importante è anche migliorare le condizioni dei campi di accoglienza in Libia".

Sul rapporto con la Francia, il diplomatico dice: "Noi lavoriamo per raggiungere obiettivi condivisi: stabilità e riconciliazione nazionale" (ANSA).

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