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Ue: Terzi, fetta bilancio maggiore a sponda Sud Mediterraneo

Davutoglu, Italia avvocato Turchia che sarebbe di aiuto per Ue

12 novembre, 20:41

I ministro degli esteri Giulio Terzi e Ahmet Davutoglu a Villa Madama a Roma. I ministro degli esteri Giulio Terzi e Ahmet Davutoglu a Villa Madama a Roma.

(ANSAmed) - ROMA, 12 NOV - "C'é un dato di fatto. In questi giorni si discute in sede Ue un riequilibrio dei finanziamenti per i partenariati Ue, e quello meridionale avrà una fetta di bilancio maggiore rispetto al periodo precedente grazie a un grande sforzo dei Paesi mediterranei". Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Giulio Terzi al Forum di dialogo italo-turco - organizzato a Roma da Unicredit e dal centro di studi strategici turco - soffermandosi sui finanziamenti che Bruxelles destinerà alla sponda Sud del Mediterraneo nel bilancio 2014-2020 in discussione.

"Per l'Ue c'é la straordinaria opportunità di rifocalizzare i suoi interventi nel Mediterraneo", ha quindi aggiunto il ministro ricordando come dai Paesi della sponda Sud, dopo le cosiddette "primavere arabe", ci sia "volontà di apertura ed esigenza di partenariato". Ed evidenziando l'opportunità e l'importanza della cooperazione tra Italia e Turchia per il "sostegno alle democrazie e alle economie" della regione.

Quanto ai rapporti tra Turchia ed Europa, "l'Italia è l'avvocato della Turchia in tutto il sistema dell'Ue", ha detto il ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu ringraziando il collega Giulio Terzi in particolare per il sostegno per la liberalizzazione dei visti. "Ogni singolo passo in questo senso é un nuovo respiro per la Turchia nel cammino verso l'Europa", ha aggiunto. Dal canto suo il titolare della Farnesina ha assicurato che l'Italia "continuerà a muoversi a Bruxelles e nelle altre capitali interessate" per arrivare alla liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi, un processo - ha sottolineato Terzi - "che ha tardato sin troppo".

"La Turchia per l'Ue non sarebbe un peso ma la cura", ha detto da parte sua Davutoglu intervenendo al forum italo-turco. Ankara aiuterebbe l'Europa a "soddisfare le tre condizioni di inclusione, dinamismo economico e rilevanza geopolitica" che attualmente Bruxelles "non riesce a soddisfare". "Non vogliamo aiuti economici come dieci anni fa, ma vogliamo essere parte della soluzione, vogliamo un'Ue forte altrimenti non possiamo essere forti", ha aggiunto Davutoglu.

Ma sulla crisi siriana Davutoglu ha chiesto l'aiuto della comunità internazionale. "Non è giusto ed equo che solo la Turchia sopporti il peso dei rifugiati siriani. Credo che altri Paesi debbano essere concretamente accanto al popolo siriano". "La Turchia fa del suo meglio: abbiamo stanziato 400 milioni di dollari per i rifugiati siriani", ha spiegato Davutoglu, sottolineando come attualmente i profughi giunti dalla Siria in Turchia siano "120mila". Quella di Damasco, ha detto ancora il ministro turco, "non é una guerra al terrorismo: ha attaccato la sua popolazione prima con i tiratori scelti, poi con i carri armati, ora con gli aerei" e "ci sono persone che resistono ancora con onore". "La Turchia si sente messa alla prova. Purtroppo l'Occidente, l'Onu e la Nato hanno atteso anni" per intervenire su questa "tragedia umana" e intanto erano già accaduti "massacri ed eccidi", ha aggiunto.

IFinora gli aerei siriani "non sono entrati nello spazio turco, se lo avessero fatto avremmo risposto", ha avvertito inoltre Davutoglu in una conferenza stampa a Villa Madama, sottolineando che i jet siriani hanno volato "talmente vicini al confine da costituire una minaccia" per la Turchia. Ma ha negato ogni possibilità di alleanza con Israele, dopo le tensioni  lungo la linea del cessate il fuoco con la Siria. "Il Golan - ha precisato Davutoglu - è territorio occupato e quindi non c'é stata violazione del territorio israeliano", come invece accaduto per la Turchia. (ANSAmed).



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