Una decisione che ha attirato la condanna delle organizzazioni per i diritti umani, secondo le quali la nuova legislazione rappresenta una palese violazione dei diritti dell'uomo e dei trattati internazionali. Ma i parlamentari fautori del provvedimento hanno spiegato che lo scopo è quello di contrastare una nuova versione del cosiddetto 'delitto d'onore', che vede le famiglie impiegare i bambini per far uccidere parenti di sesso femminile ree di aver violato le regole sociali in tema di moralità e matrimonio, evitando in tal modo processi e condanne agli adulti. Approvata nella serata di ieri (mercoledì 25 giugno), la legge prevede che i bambini possano scontare pene fino a 15 anni di detenzione se accusati di crimini seri. Di recente le autorità giordane hanno anche inasprito le pene comminate per i delitti d'onore. "Gli emendamenti approvati dal Parlamento violano i diritti dei bambini e il principio della riabilitazione del minore", ha accusato l'attivista per i diritti infantili, Sameera Rajudi. "La legge internazionale - ha aggiunto l'avvocato e attivista Rehab Qadoumi, intervistato dal giornale 'al-Ghad' - fissa a 12 anni il limite legale per poter perseguire legalmente i minorenni. Inoltre, si dovrebbe evitare il carcere e implementare pene alternative che possano aiutare a correggere il comportamento del bambino".
Il provvedimento è ora in attesa di essere approvato dal re Abdullah. Se il benestare reale dovesse arrivare, per gli attivisti si tratterebbe di un significativo passo indietro nella lotta del regno in difesa dei diritti dei minori.
(ANSAmed)