Sono presenti delegazioni di gruppi come il Jaish al Islam, il Consiglio degli studiosi musulmani, ex funzionari del Baath e leader tribali delle province di Al Anbar, Salaheddin e Ninive.
Le autorità giordane, che cercano di mantenere buoni rapporti con il governo iracheno, non hanno voluto commentare l'iniziativa. Ma fonti diplomatiche hanno detto che Amman ha dato il suo appoggio alla conferenza su richiesta degli Usa, secondo i quali Maliki non è più in grado di garantire la sicurezza e la stabilità dell'Iraq e quindi deve essere sostituito.
"Abbiamo posto le basi per un accordo che garantisca l'unità dell'Iraq (...) ma denunciamo le uccisioni di sunniti da parte del governo a guida sciita", ha affermato Ahmed Dabash, rappresentante del Jaish al Islam.
Maliki è accusato da vasti settori della comunità sunnita di condurre una politica settaria. Un partecipante alla conferenza ha detto all'ANSA che nel documento finale dovrebbe esservi anche una condanna dell'interferenza dell'Iran, principale potenza sciita e stretto alleato di Maliki. (ANSAmed).